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Ruffolo scrive ad Oliverio: «Mi dimetto per senso di responsabilità»
RENDE – Senso di responsabilità. E’ con questa motivazione che Pietro Paolo Ruffolo, il consigliere comunale di Rende, finito in manette, nell’ambito dell’operazione che ha travolto anche l’ex sindaco di Rende, Umberto Bernaudo, recluso da alcuni giorni ai domiciliari, ha scritto una lettera al
presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, annunciando: «mi dimetto per meglio difendermi ed evitare attacchi alla mia persona e all’istituzione, da parte di chi non ha titoli morali. Pago – scrive ancora – non per essermi gonfiato le tasche, ma per le mie idee socialiste di umanità e vicinanza verso la povera gente. Pago, per aver, insieme alla giunta e al consiglio comunale della mia città cacciato dalla precarietà 200 famiglie di umili e deboli lavoratori, che grazie al loro prezioso lavoro hanno reso la città di Rende pulita e ordinata. Pago – conclude Pietro Paolo Ruffolo – per aver fatto gli interessi del comune di Rende e dei suoi nobili abitanti, ma la verità prima o poi si farà strada».



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