Cosenza
Coronavirus, Calabrone (Cgil): “Grave chi specula”. La richiesta per il bonus non si paga
Lancia l’allarme il segretario della Cgil Cosenza, Umberto Calabrone, su Caf e patronati che chiedono soldi per inoltrare la domanda per il bonus da 600 a sostegno dei lavoratori e delle persone meno abbienti
COSENZA – La richiesta per il bonus di 600 euro previsto dal decreto ‘Cura Italia’ รจ gratuita e non ha alcun costo, per chiunque si rivolga a Caf o patronati. Di questi, chiunque chieda soldi per inoltrare la domanda, sta commettendo un abuso. A lanciare l’allarme รจ Umberto Calabrone, segretario della Cgil Cosenza. ” Ci hanno segnalato – ha dichiarato Calabrone ai microfoni di RLB – che alcuni caf e patronati si fanno pagare dalle 15 alle 25 euro per inoltrare la richiesta per ottenere il bonus a sostegno dei lavoratori o delle categorie deboli. Riteniamo che questo sia un gesto gravissimo, perchรฉ si specula sulla disperazione della gente in difficoltร . Il momento รจ giร di per se assolutamente delicato, non abbiamo bisogno di aggravare la situazione con comportamenti da sciacalli. A tutti i cittadini dico di rivolgersi a patronati e Caf seri, gestiti da persone oneste e competenti”.
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La pandemia ha acuito la grave situazione economica nella quale giร versava il sistema produttivo calabrese. A questo si aggiungono dei riardi burocratici che aggravano ulteriormente la situazione, le aziende calabresi , infatti, non posso ancora presentare le domande di cassa integrazione in deroga. โMentre cโรจ un governo nazionale โ ha aggiunto Calabrone โ che prova a dare sollievo allโeconomia, aiutando i cittadini, noi abbiamo una Regione che ha deciso che la presentazione delle domande avverrร dal 6 aprile in poi. Tutto ciรฒ รจ impensabile. Come sindacato, siamo al fianco della giunta regionale per porpore soluzioni che, alla fine della pandemia, possano rilanciare questa terra. Le segreterie regionali stanno giร interloquendo con gli assessorati, e quello che chiediamo รจ di mettere in campo, appena l’emergenza sarร passata, un piano per il lavoro reale, anche con la rimodulazione dei fondi europei non spesi. Dobbiamo essere pronti il giorno della ripartenza, perchรฉ al momento, purtroppo, non c’รจ una categoria produttiva che si salva. Sicuramente il settore turistico e del commercio sono i comparti che maggiormente hanno risentito e risentiranno di questo periodo”.



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