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Fase 2, Conte : “Illegittime le iniziative ‘sconsiderate’ di enti locali”

Calabria

Fase 2, Conte : “Illegittime le iniziative ‘sconsiderate’ di enti locali”

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Conte in Parlamento

Il premier Giuseppe Conte alla Camera: “Le misure della Fase 2 sono state adottate all’esito di una condivisione con le forze di Governo, le parti sociali, e gli enti territoriali”. Il premier è intervenuto sulle misure adottate dalle Regioni

 

ROMA – “Voglio ricordare, nello spirito di collaborazione che questo Governo ha sempre adottato con gli enti locali, che lo stato delle previsioni vigenti, e le aperture nelle regioni, non devono essere iniziative improvvide di singoli enti locali che comportino misure meno restrittive di quelle disposte su base nazionale. Non sono possibili e in base al DPCM 19 del 2020 sono da considerarsi illegittime”. E’ quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, alla Camera commentando alcune ordinanze regionali. Il riferimento ad “iniziative improvvide” (ovvero sconsiderate), potrebbe essere legato all’ordinanza emessa ieri sera dalla presidente della Regione Calabria, Jole Santelli che quasi certamente sarà dichiarata illegittima dal Governo, viste le misure in netto contrasto con quelle nazionali.

“Abbiamo assunto la decisione di riavviare in sicurezza il sistema economico e non è stata una scelta timida ma mobiliterà da sola 4 milioni e mezzo di italiani che si sposteranno per recarsi sui posti di lavoro e sarà un test per accertare la tenuta del sistema. Le aperture si baseranno – ha spiegato Conte – su precisi presupposti scientifici e non sono ammesse iniziative improvvide di singoli enti locali“.

Il premier Conte richiama al senso di responsabilità e spiega che il pericolo c’è, esiste ancora: “Il Governo ha adottato un indirizzo di merito e di metodo che prevede un confronto con gli esperti del comitato medico scientifico in modo da porre un fondamento. La riapertura simultanea di tutte le attività economiche dal 4 maggio porterebbe ad un incremento esponenziale e incontrollato dei contagi. Parla dell’impatto sul nostro sistema sanitario che porterebbe a conseguenze economiche ancora peggiori. Il principio di precauzione è accreditato a livello scientifico e giuridico. Il contenimento del contagio è utile a garantire la nostra salute e costituisce lo strumento per far ripartire la nostra economia per evitare battute d’arresto irrimediabili per il futuro. Un approccio incauto porterebbe ad una recrudescenza del contagio. Se il tasso R0 tornasse vicino a 1 si saturerebbero le terapie intensive entro fine anno”. “Un rapporto del comitato tecnico-scientifico, che non è segreto, stima che la riapertura totale al 4 maggio porterebbe a un rischio elevatissimo di ripresa del contagio”

“Siamo ancora dentro la pandemia”

“I contatti familiari sono quelli di più difficile controllo e da quelli proviene 1/4 dei contagi. Avremo sicuramente ulteriori occasioni di contagio se si tornerà a lavorare. Se si aprisse tutto simultaneamente ciò equivarrebbe a dare impulso a tutti e 4 i fattori di contagio dell’epidemia (Scuola, lavoro, familia contatti di comunità). Il Governo ha preso una decisione e ha scelto di partire dal lavoro con il presupposto che vengano adottate tutte le misure di sicurezza con controlli rigorosi. Tutto condiviso con le organizzazioni sindacali e datoriali”.

“La data del 4 maggio 2020 segna l’inizio della Fase 2, un graduale ritorno alle attività produttive e commerciali. Un primo passo per incamminarsi sulla strada della riconquista di una normalità in una fase di convivenza con il virus e non come una liberazione dal virus. Siamo ancora dentro la pandemia. Giuseppe Conte ringrazia sentitamente medici e paramedici che si stanno impegnando in tutta Italia nella lotta al coronavirus e nell’Aula della Camera scatta un lungo e unanime applauso. Se oggi la violenza dell’epidemia mostra i primi segnali di riduzione non possiamo permettere che questi sforzi compiuti da tutti coloro che hanno permesso al Paese di sostenerci, risultino vani in questa fase così delicata”.

“Questo non è un programma elettorale destinato a raccogliere il consenso”

“Qualsiasi atteggiamento ondivago rischierebbe di compromettere gli sforzi fatti fin qui. Voglio dirlo forte e chiaro: “Il Governo non può assicurare il ritorno immediato alla vita precedente. Ci piacerebbe ma dobbiamo avere consapevolezza che il virus sta continuando a circolare. Abbiamo 105 mila casi accertati senza contare i casi di asintomatici non accertati che secondo le statistiche sarebbero molte di più. Se tutto è partito da un caso in Cina non oso immaginare cosa potrebbe succedere con la presenza di 105 mila persone contagiate”.

L’App: “i dati personali saranno cancellati entro gennaio”

Il premier stamattina ha rimarcato, circa l’utilizzo dell’applicazione, quanto contenuto nella nota del Cdm sulle misure sulla tutela della privacy in relazione alla app Immuni. I dati personali raccolti sono esclusivamente quelli necessari ad avvisare gli utenti dell’applicazione di rientrare tra i contatti stretti di altri utenti accertati positivi al Covid- 19, nonché ad agevolare l’eventuale adozione di misure di assistenza sanitaria in favore degli stessi soggetti, si legge ancora. “La piattaforma per la app Immuni sarà “realizzata esclusivamente con infrastrutture localizzate sul territorio nazionale e gestite da amministrazioni o enti pubblici o società a totale partecipazione pubblica”. E’ quanto si legge nella nota del Cdm sul dl Bonafede. L’uso della app, nonché ogni trattamento di dati personali sono interrotti alla data di cessazione dello stato di emergenza (31/7, ndr) e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, entro cui tutti “i dati personali sono cancellati o resi anonimi”, si legge. Nessuna limitazione per chi non la userà e tutte le informazioni verranno cancellate entro il 31 dicembre 2020.

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