Calabria
Processo Aemilia, chiesti quattro ergastoli per gli omicidi di 28 anni fa
Alla sbarra ci sono nomi di rilievo della ‘ndrangheta cutrese, anche il boss Nicolino Grande Aracri
REGGIO EMILIA – Ergastolo per tutti e quattro gli imputati che hanno scelto il rito ordinario scaturito dall’operazione Aemilia 1992. Questa la decisione del pm della Dda, Beatrice Ronchi che ha concluso in Corte d’Assise a Reggio Emilia, la requisitoria del processo.
Alla sbarra ci sono nomi di rilievo della ‘ndrangheta cutrese: il boss Nicolino Grande Aracri (recluso nel carcere di Opera, in videocollegamento), Angelo Greco, Antonio Ciampà e Antonio Le Rose; tutti accusati di omicidio volontario, premeditato e aggravato del metodo mafioso nei confronti di Nicola Vasapollo, 33enne di Cutro, assassinato il 21 settembre 1992 a Reggio Emilia, e di Giuseppe Ruggiero, 35enne cutrese, ucciso da quattro uomini travestiti da carabinieri il 22 ottobre successivo a Brescello. Due omicidi eclatanti per porre fine alla guerra per il controllo del territorio emiliano che si era scatenata all’interno della ‘ndrangheta cutrese.
La vicenda vide contrapposte la cosca Grande Aracri-Dragone-Ciampa’ e il sodalizio Vasapollo-Ruggiero in lotta per conseguire l’egemonia delle attività illecite nelle province di Crotone e Reggio Emilia. Entrambe le vittime, appartenenti al gruppo Vasapollo-Ruggiero, vennero uccise nelle rispettive abitazioni mentre si trovavano agli arresti domiciliari. In una occasione i killer, armati di pistola, per costringere Giuseppe Ruggiero ad aprire la porta di casa, simularono un controllo delle forze dell’ordine indossando divise e con una finta auto di servizio. La sentenza è prevista per il 17 luglio.



Social