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Mamme in sala parto senza i futuri papà, da Cosenza parte una petizione

Cosenza

Mamme in sala parto senza i futuri papà, da Cosenza parte una petizione

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papa sala parto

Sono numerosi gli appelli affinchè vengano riaperte le sale parto ai papà che allo stato, non possono assistere le mamme incinta nel momento della nascita dei loro figli

 

COSENZA – Parte da Cosenza l’appello pubblico rivolto alla presidente della Regione Jole Santelli per la riapertura della sale parto ai futuri papà. L’appello, pubblicato su Change.org, arriva proprio da una futura mamma: “Siamo donne che il #covid l’hanno vissuto in attesa. In attesa che passasse, in attesa di nuova vita. Mentre da un giorno all’altro il mondo sembrava cambiare e non essere più lo stesso, siamo state discrete e silenziose, volutamente un po’ in disparte per alleviare il peso della preoccupazione che cresceva insieme alle nostre pance. Perché diventare mamma in tempo di pandemia ha significato imparare a preservarci dall’ansia e dalle paure, oltre che dal pericolo, per poter coltivare uno spazio dentro di noi che fosse sereno e luminoso come ogni vita merita, in ogni tempo che ci capita”.

La petizione, che ha superato le 210 firme, chiede ai vertici della Regione Calabria che la ripartenza a seguito dell’emergenza coronavirus coinvolga anche gli ospedali e che quindi sia data la possibilità ai futuri papà di assistere al parto: quando nasce un bambino non nasce solo una mamma, ma anche un papà, e una famiglia. È questo il punto da cui ripartire. Dalla nuova vita che chiede di essere accolta, tutelata, rispettata. Abbiamo riaperto estetiste e parrucchieri e possiamo andare al bar e al ristorante, a messa e in palestra e potremo andare al cinema e a teatro. Tutto giusto, se fatto nel rispetto dei nostri morti e con la cautela necessaria per i nostri vivi. Ma in un paese che riapre, chiediamo di riaprire anche ai papà le sale parto per poter accogliere, insieme, il futuro che tutti stiamo aspettando”. 

donna incinta parto

Alla nostra redazione sono arrivate numerosi appelli in tal senso, rivolti alla governatrice Santelli. Un ‘futuro papà’ ci ha scritto: “Siamo futuri genitori che nei prossimi mesi dovranno affrontare un percorso il cui punto di partenza non include la presenza di entrambi. Abbiamo atteso tutti un ritorno ad una pseudo normalità che sembrava iniziare già dal ricongiungimento con parenti e affini, ora siamo arrivati a poter riprendere le abitudini quotidiane, rispettando il distanziamento sociale”.

“Nulla togliendo alla riapertura delle attività commerciali, anzi. Però tra tante libertà concesse ci viene negata ancora una molto importante ovvero quello di poter includere i papà al momento del parto. Capiamo bene che le strutture sanitarie si attengono a quella prudenza alla quale ci stiamo abituando, ma in fin dei conti quello che chiediamo non compromette la sicurezza. Saremmo anche disposti ad attrezzarci autonomamente con i DPI. Parliamo sempre dello stesso nucleo familiare, di tutti i papà che hanno diritto a partecipare ad uno dei momenti più importanti e sicuramente unico, come già sta avvenendo in altre regioni d’Italia nonostante siano state maggiormente colpite dal virus”.

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