Calabria
La denuncia, “non vedo mia figlia da 3 mesi. È con il padre violento”
Il legale della madre farà ricorso al tribunale per i minorenni di Catanzaro per ottenere l’affidamento esclusivo della bimba di due anni
CATANZARO – Da tre mesi non può vedere la figlioletta, affidata ai genitori del suo ex compagno, da lei denunciato per le violenze subite nel corso degli anni. Prima in Emilia Romagna e poi in Calabria, dove si è nel frattempo trasferita. E’ la situazione di una giovane donna resa nota dal suo avvocato, Massimo Bambara, che presenterà un ricorso al tribunale per i minorenni di Catanzaro per ottenere l’affidamento esclusivo della bimba di due anni e ha denunciato, oltre all’ex, anche un’assistente sociale del servizio competente per abuso di potere e ‘complicità’ con i nonni paterni nell’escluderla dalle relazioni con la figlia. “Ci troviamo di fronte a un caso tristemente emblematico – dice l’avvocato Bambara – con una donna che ha subito violenza, ripetutamente, e non è stata messa in protezione dal servizio sociale, di cui contestiamo la gestione, e ora le viene impedito di vedere la figlia, con il paradosso che la bambina vive proprio con il padre violento“, denunciato per stalking, maltrattamenti, lesioni, tentato omicidio e violenza privata.
La delicata e complessa vicenda familiare riferita dal legale inizia a aprile 2018 a Modena dove nasce la bimba, prematura proprio per i maltrattamenti dell’uomo alla madre, proseguite anche poco dopo il parto. A maggio, il primo intervento del tribunale per i minori bolognese che definì inadeguata la relazione della coppia per i comportamenti violenti del padre e dispose l’affidamento della bambina ai servizi sociali e il collocamento insieme in comunità eventualmente insieme alla madre. La donna aveva avuto da precedenti relazioni altri figli, di cui non era riuscita a farsi carico. Dopo aver cambiato alcune strutture, a luglio 2019 la bambina viene collocata dai giudici dai nonni paterni, in Calabria, sempre insieme alla madre. Ma a ottobre, a seguito di un altro episodio di violenza la donna si allontana da casa.
A dicembre, secondo quanto riferito dalla donna, l’ex compagno le avrebbe detto che se lo accettava in casa avrebbe riportato la bambina e i due sarebbero rimasti insieme fino a marzo, quando l’uomo se n’è nuovamente andato, portando con sé la figlia, dai genitori. Da quel momento in poi i tentativi della donna di mettersi in contatto con la figlia sarebbero stati inutili, visto che i suoceri, a suo dire, l’avrebbero anche bloccata telefonicamente e un assistente sociale, avrebbe ‘avallato’ questo comportamento. Ora l’assistente sociale, riferisce il legale, ha nel frattempo lasciato il caso.



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