Ionio
Viola sorveglianza speciale, “il fatto non sussiste”: assolto pluripregiudicato rossanese
Accusato di aver violato la misura della sorveglianza speciale, C.A. è stato assolto dal tribunale di Cosenza, in accoglimento delle tesi difensive dell’Avv. Francesco Nicoletti
CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – Assolto C.A., 33enne pluripregiudicato rossanese, dall’accusa di aver violato la misura della sorveglianza speciale: questa la decisione del tribunale di Cosenza, in totale accoglimento delle richieste dell’Avv. Francesco Nicoletti. La misura della sorveglianza speciale era stata imposta al 33enne per le sue frequentazioni criminali e per la condotta complessivamente valutata pericolosa, a causa dei suoi comportamenti connotati dall’uso di violenza contro la persona e contro il patrimonio; nonché reati relativi a spaccio di sostanza stupefacente, lesioni personali e rissa. Lo stesso tribunale di Cosenza, inoltre, definiva allarmante la continuità della sua condotta delittuosa in considerazione della sua carriera criminale, per aver commesso fatti gravi tra i quali un tentato omicidio, ritenendo “inevitabile pertanto che il proposto si presti a fiancheggiare la locale criminalità”.
All’imputato veniva quindi imposto di non detenere o portare armi, di non associarsi abitualmente a persone che avevano subito condanne e che erano sottoposte a misure di prevenzione e di sicurezza, di vivere onestamente, di rispettare le leggi, di non dare ragione a sospetti; di fissare la propria dimora e di non allontanarsene senza preventivo avviso alla Autorità di Polizia; di non rincasare la sera oltre le ore 20.00 (ore 21.00 durante il periodo di vigenza dell’ora legale) e di non uscire la mattina prima delle ore 8.00 senza comprovata necessità e senza averne dato tempestiva notizia alla Autorità locale di Polizia; di non trattenersi abitualmente in osterie o bettole, discoteche, sale da gioco e locali simili e di non partecipare a pubbliche riunioni; di portare con sé la carta di permanenza esibendola ad ogni richiesta degli Ufficiali ed Agenti di Pubblica Sicurezza.
Al 33enne era stato inoltre imposto il versamento di una cauzione in denaro alla Cassa delle Ammende. Accusato di aver violato la misura della sorveglianza speciale, all’esito del procedimento C.A. è stato assolto dal tribunale di Cosenza, in accoglimento delle tesi difensive dell’Avv. Francesco Nicoletti, con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.




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