Calabria
Cinghiali, Di Natale presenta proposta di legge: “tuteliamo agricoltori e allevatori”
Il segretario – questore dell’Assemblea regionale si pone l’obiettivo di tutelare gli agricoltori dai danni provocati dalla fauna selvatica, e propone la valorizzazione della carne di cinghiale nella filiera agroalimentare
CATANZARO – Negli ultimi decenni, in Calabria, si รจ registrato un notevole aumento di crescita demografica e diffusione di animali selvatici, nella fattispecie dei cinghiali. Specie caratterizzata da un’elevata adattabilitร e prolificitร , considerando anche le condizioni di crescita favorevoli che la nostra Calabria offre per queste specie. Tale situazione, da piรน tempo, sta mettendo in difficoltร agricoltori ed allevatori dell’intera Regione. Su tale problematica รจ intervenuto Graziano Di Natale (IriC), segretario – questore dell’Assemblea regionale, presentando una proposta di legge recante :”Misure per tutelare gli agricoltori dai danni provocati dalla fauna selvatica e valorizzazione della filiera dell’utilizzo della carne di cinghiale”, con la quale si pone l’obiettivo di tutelare gli agricoltori dai danni provocati dalla fauna selvatica, e non solo, Di Natale va oltre, proponendo, infatti, la valorizzazione della carne di cinghiale nella filiera agroalimentare.
“La proposta di legge intende risolvere il problema legato alla destinazione degli animali catturati. Al riguardo – cosรฌ si legge nella proposta avanzata da Di Natale- la soluzione maggiormente compatibile con una corretta strategia generale di gestione della specie, รจ quella del trasferimento presso allevamenti a scopo esclusivamente alimentare, previo accertamento dell’idoneitร sanitaria dei soggetti da traslocare. La ratio- difatti- รจ quella di avviare al contempo la sperimentazione di una filiera dell’utilizzo delle carni di cinghiale, anche mediante l’allestimento di adeguati centri di raccolta e di lavorazione delle carni nel rispetto delle direttive comunitarie. Creando cosรฌ- conclude il Consigliere- nuove realtร aziendali ed incentivando quelle giร esistenti, a promuovere un prodotto che potrebbe diventare “simbolo” della cucina Calabrese”.



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