Svaligiata cassaforte: colpo da 200mila euro

COSENZA –Colpo di fortuna di pochi gradi a destra, silenzio del pomeriggio da ruotare in senso antiorario e scaltrezza nell’agire fino al click. E’ questa la combinazione vincente, con cui i malviventi

hanno aperto e svaligiato la cassaforte di un 48enne. L’epicentro del furto è avvenuto in un grande palazzo di viale Giacono Mancini, il malcapitato 48enne è un insegnante che, scoperto il maxi furto, ha accusato il malore finendo a terra privo di sensi. E’ stato lo stesso insegnante, prima che lo shock gli facesse lo sgambetto, ad accorgersi del furto e a lanciare l’allarme. Le urla dell’uomo hanno richiamato l’attenzione e la curiosità dei vicini che hanno poi allertato la sala operativa del 113. Gli agenti della squadra Volante, coordinati dal vicequestore Gerardo Di Nunno, hanno avviato le indagini di routine, raccogliendo la testimonianza del 48enne, dei suoi vicini di casa e facendosi fornire dallo stesso insegnante un inventario di quello che c’era nella cassaforte: oltre 200mila euro, in contanti, oro, oggetti di valore ed altro. Oltre a “ripulire” la cassaforte, i ladri hanno anche messo a soqquadro l’abitazione dell’insegnante quasi come se avessero voluto dargli una lezione supplementare. Ma l’aspetto che incuriosisce i detective della Volante (sul luogo del furto sono arrivati anche gli esperti della Scientifica, ndr) è che la cassaforte non era certo posizionata in un punto ben visibile della casa. La cassaforte, incastonata nel muro, era infatti “nascosta” all’interno di un ripostiglio. Ma il nascondiglio non è stato sufficiente, anzi dalle modalità d’azione, agli inquirenti è apparso più che evidente che chi ha agito, quasi è andato a colpo sicuro. A tal proposito gli inquirenti non hanno dubbi. Non è un furto occasionale, è qualcosa di più preciso. I poliziotti si sono fatti consegnare dall’insegnante una lista dettagliata e completa di tutte le persone che abitualmente o meno frequentano il suo appartamento al settimo piano di viale Giacomo Mancini. Ogni singolo centimetro della casa è stato ispezionato, così come sono stati repertati alcuni oggetti, rinvenuti per terra, sulle quali i ladri potrebbero aver lasciato la loro firma: impronte digitali o tracce biologiche. Anche la polizia è pronta a centrare la sua combinazione vincente per chiudere il caso e “sigillare” in cassaforte gli autori del furto.