Calabria
Ragazzino pestato da un coetaneo e filmato, il padre dell’aggressore: “chiedo scusa”
La famiglia della vittima, intanto, ha presentato una denuncia per lesioni ma anche per cyberbullismo in seguito al violento pestaggio avvenuto nei confronti di un minorenne: “il video รจ stata un’ulteriore mortificazione”
CROTONE – Una lite tra minorenni filmata con uno smartphone e un pestaggio di una violenza inaudita fatta girare sui social. Il fatto risale al mese di dicembre, a Crotone, dove la Polizia รจ riuscita ad identificare gli autori del violento pestaggio mentre la famiglia della vittima, un minore, ha presentato denuncia per lesioni ma anche per cyberbullismo.
Il pestaggio finito su whatsapp
Il ragazzo รจ stato pestato al culmine di una lite scoppiata sui social e che poi ha avuto come epilogo un’aggressione violenta a calci e pugni da parte di un coetaneo sostenuto da altri tre suoi amici che hanno ripreso la scena con un cellulare incitando l’autore a picchiare. Le scene del video postato sulla chat di whatsapp sono state segnalate alla Procura della Repubblica di Crotone da alcune persone. Il video mostra un’aggressione violenta contro la vittima, inerme a terra, che viene presa a pugni, calci e colpita anche con oggetti trovati sul luogo, un deposito abbandonato nella periferia di Crotone.
La Procura ha interessato della vicenda la squadra Volanti della Questura di Crotone che ha identificato in poche ore tutti i giovani protagonisti di etร tra 16 e 17 anni ed ha segnalato la vicenda alla procura dei Tribunale dei minori di Catanzaro. Si procede d’ufficio per il reato di lesioni nei confronti dell’aggressore e di concorso per chi osserva senza intervenire filmando l’accaduto. Si รจ scoperto anche che le famiglie erano a conoscenza di quanto successo ma non sapevano altro: solo la visione del video, mostrato loro dalla Polizia, le ha informate delle violentissime modalitร del pestaggio.
Le scuse del padre dell’aggressore
Per questo il padre dell’aggressore, un pugile molto noto a Crotone, in un lungo sfogo riportato sui social, ha chiesto pubblicamente scusa ribadendo l’errore del figlio e che la giustizia dovrร fare il suo corso. “Non posso che condannare, come padre, come atleta e come cittadino, il gesto fatto da mio figlio, divenuto in queste ore di dominio pubblico. Occorre perรฒ effettuare, sin da subito, alcune importanti precisazioni – ribadisce l’uomo โ ho incontrato immediatamente i genitori del ragazzo dove, a colloquio, alla presenza anche di Pierfrancesco, abbiamo voluto capire cosa fosse successo. Sempre in quella occasione, poi โ come mia abitudine e costume โ ho chiesto scusa al ragazzo ed alla famiglia. Sempre durante il privato colloquio, i ragazzi, oltre a chiarirsi e stringersi la mano in segno di pace, non riferivano di quanto si vede nel video, da me appreso, con forte rammarico, solo in queste ore”.
“Ulteriore colloquio privato poi รจ stato tenuto, – incalza il padre dell’aggressore –ย nuovamente con i genitori del minore, alla presenza delle Forze dellโOrdine DA ME PERSONALMENTE PORTATE! Anche in quella occasione ho chiesto umilmente scusa, lโho invitato a venire in palestra gratuitamente โ con la felicitร e complicitร del padre che mi rassicurava che lo avrebbe portato lui personalmente โ e per sempre, nonostante porto ancora in cuore il rammarico e la delusione per quanto accaduto. Eโ inutile dire che con il padre del ragazzo ci siamo pacificamente chiariti. Ancora, sempre successivamente al predetto incontro, il ragazzo commentava alcuni miei post con dei cuori.
“Ora, chi ha imparato a conoscermi, sia come uomo che come atleta, sa quanto sia contrario alla violenza, in qualsiasi forma essa si presenti. Chi mi conosce sa bene che insegno ai miei allievi la non violenza ed anzi, utilizzare la nobile arte fuori dalla palestra โ qualunque sia il motivo โ vuol dire essere immediatamente espulsi. Cresco ed accudisco i miei allievi come figli, cercando di non far loro compiere gli stessi miei errori commessi in gioventรน. Sfido qualsiasi padre a dire diversamente. Chi non ha mai commesso errori in gioventรน? E chi vorrebbe che i figli commettano gli stessi errori dei padri? Sono perรฒ rammaricato anche per le aspre e gratuite critiche che mi vengono mosse come padre e genitore. Per il resto, – conclude – aspettiamo che la Magistratura faccia il suo corso. Come disse Gesรน, chi รจ senza peccato scagli la prima pietra”.
La denuncia della famiglia della vittima
La famiglia della vittima, rappresentata dall’avvocato Francesco Verri, ha presentato comunque denuncia per le lesioni, ma anche per cyberbullismo: “la diffusione del video – ha spiegato Verri – ha amplificato l’umiliazione inflitta alla vittima che ha avuto delle conseguenze psicologiche”. La famiglia del ragazzo picchiato ha denunciato gli altri ragazzi che hanno assistito al pestaggio e chiesto di procedere contro chi ha diffuso il video sia sui social che sulle testate giornalistiche: “Il diritto di cronaca non c’entra – dice Verri – il video รจ lo strumento del cyberbullismo del gruppo per cui facendolo circolare si mortifica nuovamente la vittima”.



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