Calabria
Spirlì incontra dirigenti, studenti e insegnanti. Passi avanti, ma no al 100% in presenza
Quasi quattro ore di confronto sulla scuola, al quale ha partecipato anche l’assessore all’istruzione Sandra Savaglio. Al centro del dibattito i problemi di istituti e famiglie legati all’ordinanza di Spirlì che apre a modifiche “possiamo ragionare su eventuali migliorie, ma resta il no al 100% in presenza in alcune classi”
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CATANZARO – Dopo il netto no dei sindacati della scuola, che ieri hanno chiaramente bocciato l’ordinanza che attiva la didattica integrata, oggi è stato il turno di presidi, studenti, insegnanti e associazioni di genitori e tantissimi ragazzi collegati in videoconferenza. Un confrontando nella Cittadella “Jole Santelli” con il presidente della Giunta regionale Nino Spirlì, sulla situazione nel mondo della scuola calabrese, alla luce dell’ordinanza e della situazione sanitaria legata al Covid-19. All’incontro ha preso parte anche l’assessore regionale all’Istruzione Sandra Savaglio. Un incontro fiume, durato quasi 4 ore e con al centro dei vari interventi, l’esigenza di contemplare il diritto alla salute degli studenti e del personale scolastico con quello legato all’istruzione. Un confronto sulle problematiche più urgenti, tra cui il tracciamento dei contagi, le regole sulla sicurezza negli istituti scolastici, l’ampliamento dei trasporti pubblici ma anche sulle sfide da affrontare a breve termine, come le vaccinazioni e la tenuta del sistema sanitario. Spirlì ha anche esposto le ragioni che hanno indotto la Regione a emanare la recente ordinanza che prevede la presenza in aula al 50% e la didattica digitale integrata per tutti gli studenti delle scuole superiori le cui famiglie ne facciano esplicita richiesta. Nonostante la diversità di vedute che si sono registrate nei vari interventi, i partecipanti hanno apprezzato lo sforzo delle istituzioni nel voler dialogare con tutte le componenti del mondo della scuola.
«Incontrare i rappresentati del mondo della scuola – ha dichiarato il presidente Spirlì – è stato di vitale importanza. Un confronto richiesto da me a cui hanno aderito tanti dirigenti, insegnanti, studenti e genitori di alunni. Quasi quattro ore di dibattito, seguito in rete da migliaia di cittadini calabresi, in cui sono stati espressi vari punti di vista. Indicazioni da cui partirò per ottimizzare la nostra ultima ordinanza sulla scuola, laddove ce ne fosse la necessità. Molte sono state le richieste pervenute: ne studieremo la fondatezza, dopodiché andremo ad accontentare tutti i territori e tutte le categorie, perché il problema della scuola si è posto in un momento in cui siamo a una svolta. La Calabria finora è riuscita a contenere bene i numeri del contagio e non vedo per quale motivo dovremo metterli a rischio proprio adesso».
«L’ultima ordinanza che abbiamo emanato – che prevede, qualora sia messa in atto dai dirigenti scolastici, di poter richiedere la didattica a distanza – può andare avanti così com’è, ma ho anche dovuto registrare le lamentele di tanti genitori e alunni che si vedono negati alcuni diritti, garantiti dall’ordinanza. Mi riferisco al fatto – ha aggiunto il presidente – che noi abbiamo previsto una presenza massima del 50%, mentre alcune scuole stanno insistendo in alcune classi con il 100%. Questo non va bene, non lo possiamo permettere. Per cui, se ancora c’è qualche dubbio, passeremo dal consiglio all’ordine. Dove non siamo arrivati col garbo istituzionale – ha concluso Spirlì –, lo faremo con i poteri che ci dà la legge. Per quanto mi riguarda, sono dell’idea che bisognerebbe fermare la presenza nelle scuole per qualche settimana, perché sarebbe opportuno in modo da fare abbassare il numero dei contagi. Non andremo certo a forzare la mano ma, laddove i numeri mi dovessero richiedere, col loro aumento, di prendere una decisione, non mancherò di prenderla, non c’è dubbio»
«Siamo di fronte – ha dichiarato l’assessore Savaglio – a preoccupazioni comuni: da un lato il rispetto per la crescita culturale dei nostri studenti, dall’altro il diritto alla salute di intere comunità. È chiaro che spetta alle istituzioni la responsabilità delle decisioni. Il nostro impegno è quello di triplicare ogni sforzo per offrire le soluzioni più giuste e nel rispetto di tutti».



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