Calabria
Scuola, TAR annulla l’ordinanza di Spirlì: “ognuno si assumerà le sue responsabilità”
Il Tar della Calabria ha sospeso l’ordinanza del presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì che aveva disposto la chiusura delle scuole fino al 21 marzo. La reazione di Spirlì a Rende: “se i contagi aumentano ognuno si assumerà le proprie responsabilità”. Da domani riaprono le scuole
CATANZARO – E’ stato accolto il ricorso di un gruppo di genitori, docenti, presidi e associazioni di tutta la regione, rappresentati in giudizio dagli avvocati Giuseppe Pitaro e Gaetano Liperoti ed il TAR della Calabria, con decreto del presidente Giancarlo Pennetti ha bocciato ancora una volta l’ordinanza del presidente facente funzioni che aveva disposto da lunedì e fino al 21 marzo la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado della Calabria. Dal decreto emerge che “non si rinviene nell’ordinanza impugnata una specifica istruttoria volta a stabilire se, quali e quanti contagi abbiano in concreto interessato le scuole calabresi a prescindere dagli interventi sindacali posti in essere su base locale con sospensione delle attività didattiche in presenza “in molti comuni”, nonché quali siano stati gli effetti dei contenimenti rilevati dall’ordinaria applicazione dei protocolli Covid della scuola”. La riapertura è prevista dunque già da domani perchè la sospensione dell’ordinanza è immediata ed ha fissato l’udienza di merito per il 14 aprile.
Trend di contagi inferiore a quello nazionale
Per il TAR il trend di aumento dei contagi in Calabria è al momento considerevolmente inferiore rispetto a quello nazionale e che solo su specifici territori la proporzione di nuovi casi è il doppio della media regionale. Ciò giustificherebbe interventi mirati su comuni di quelle aree e non la chiusura dell’intero sistema di istruzione calabrese. “La normativa statale contempla esclusivamente per le aree in zona rossa la sospensione delle attività scolastiche in presenza laddove la Calabria è collocata in zona gialla dal 29 gennaio scorso per la quale resta confermata la didattica in presenza, oltre che, giova ricordarlo, gli esercizi commerciali (bar, ristoranti) e le attività produttive” Per il giudice la giustificazione del potere esercitato dal Presidente della Regione “avrebbe dovuto trovare fondamento in un quadro epidemiologico orientato nettamente verso un peggioramento dei parametri“. Per il Presidente del Tar, invece, il verbale dell’Unità di crisi Covid della Regione del 5 marzo, “diversamente da quanto riportato nel provvedimento impugnato, al netto delle discussioni inerenti l’attuazione del piano vaccinale, non sembra riportare un vero confronto collegiale sulle questioni inerenti la chiusura delle scuole, trattate dal Presidente in apertura di seduta per indicarle quale ‘luogo di grande assembramento e di potenziale contagio’ e, nelle conclusioni finali, per chiedere la predisposizione di una ordinanza di chiusura delle stesse”.
In merito all’incremento di posti letto Covid e quelli di terapia intensiva occupati “resta comunque sotto la soglia di allerta rispetto al rischio saturazione” mentre “il coefficiente del 9,1% di prevalenza delle varianti alla data del 18/2/21, richiamato nell’atto impugnato, è, su scala nazionale, il più basso in assoluto” mentre “il report di monitoraggio dell’Iss richiamato nell’atto impugnato per via della classificazione complessiva di rischio ‘moderata con alta probabilità di progressione’ (peggiorativa rispetto a quella del report precedente) da solo non sembra poter giustificare l’adozione dell’ordinanza contingibile e urgente impugnata atteso che trattasi comunque di situazione comune a non poche altre regioni e che saranno a breve verificabili sul successivo report dell’Iss”.
Spirlì “chi riapre se ne assume la responsabilità”
Il presidente della Regione Spirlì, ha appreso la notizia mentre si trovava a Rende per l’apertura del centro vaccinale all’interno dei locali del Parco Acquatico e si è limitato a commentare “Evidentemente ha ritenuto di volerla bocciare ma ognuno si assumerà le sue responsabilità, mi auguro che i giovani non abbiano a patire questa decisione”.



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