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Terme Luigiane, Molinaro (Lega) “revocare la concessione”. E i Comuni lo denunciano

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Terme Luigiane, Molinaro (Lega) “revocare la concessione”. E i Comuni lo denunciano

Il consigliere della Lega ha chiesto alla Regione di revocare la concessione ai comuni di Acquappesa e Guardia. I due sindaci “ingerenze a favore di soggetti privati”

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Sindaci Acquappesa e Guardia

ACQUAPPESA (CS) – Si infiamma la querelle sulle Terme Luigiane, dove da ieri i dipendenti della Sateca stanno protestando occupando gli stabilimenti termali. Il consigliere regionale della Lega Pietro Molinaro ha chiesto alla Regione la revoca delle concessioni ai comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese. Per tutta risposta i due comuni hanno annunciato che ricorrano alle vie legali nei confronti del consigliere. Una situazione che continua a rimanere ingarbugliata e di difficilissima soluzione. “Abbiamo dato mandato ai nostri legali di adire, immediatamente, le vie legali contro il consigliere regionale, Pietro Molinaro” affermano i Sindaci dei comuni termali di Acquappesa e Guardia Piemontese, Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti, in una comunicazione ufficiale, nella quale espongono i motivi della scelta: “Diffamazioni, ricostruzioni di vicende non veritiere, ingerenze a favore di soggetti privati, a discapito del pubblico. Abbiamo assistito, in queste ore, al festival del politicamente scorretto e di azioni a nostro avviso illegittime, da parte del consigliere regionale della Lega. Una mancanza di rispetto – concludono i primi cittadini- verso due Comunità e verso due Amministrazioni democraticamente elette, che stanno combattendo soltanto per tutelare i diritti dei cittadini e del bene pubblico. Abbiamo dato mandato ai nostri legali. Lo dobbiamo alle nostre comunità”

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Ma cosa ha detto Molinaro? Intervenendo che spinosa questione che da mesi sta interessando le Terme Luigiane, con il braccio di ferro tra i comuni del Tirreno e la Sateca il consigliere ha parlato di “drammatica situazione che va risolta con la decadenza della concessione ai comuni. Il Direttore Generale del Dipartimento Attività Produttive della Regione Calabria ha gli strumenti per risolvere la situazione ed è chiamato a farlo nell’adempimento delle sue funzioni, ovvero con l’accertamento della decadenza della concessione provocata dai comportamenti contrari agli interessi pubblici, messi in atto dalle amministrazioni comunali”. Per questo motivo Molinaro ha comunicato di aver inviato una richiesta al dott. Roberto Cosentino che, essendo a capo del Dipartimento Attività Produttive, ha la funzione di accertare i motivi di decadenza. Nella lettera – prosegue Molinaro -ho richiamato le motivazioni delle delibere di giunta regionale e tutto l’iter che ha condotto alla trasformazione della concessione ai comuni, da perpetua a temporanea, ai sensi del decreto legislativo 152/2016 e della legge regionale 40/2009. In tutti gli atti la Regione Calabria ha doverosamente palesato l’intento di perseguire il preminente interesse pubblico di garantire lo sfruttamento e la regolare manutenzione delle risorse termali, l’effettuazione senza soluzione di continuità delle prestazioni sanitarie (cure termali rientranti nei Livelli Essenziali di Assistenza ed carico del Servizio Sanitario Nazionale) ed il mantenimento dei livelli occupazionali. Tutti obiettivi che – aggiunge – le amministrazioni comunali di Guardia Piemontese ed Acquappesa stanno calpestando con i loro comportamenti. Primo fra tutti, il nuovo regolamento di utilizzo delle acque che non consente il funzionamento degli stabilimenti esistenti. A seguire, la deviazione delle acque termali dalle condotte, con il conseguente danneggiamento irreversibile delle adduzioni e dei fanghi. In ultimo la pretesa di un onere di sub-concessione ingiustificato e sproporzionatamente maggiore rispetto agli oneri dovuti dai comuni alla Regione Calabria. Questi comportamenti dei comuni sono in palese violazione degli interessi pubblici ed hanno condotto alla disperazione i 250 dipendenti dell’attuale gestore, che vedono compromesso il proprio presente e futuro occupazionale. I calabresi ed i lavoratori in particolare, – conclude il Consigliere – hanno il diritto di attendersi dalla Regione Calabria un doveroso e concreto atto di tutela, che ho richiesto al Direttore del Dipartimento Attività Produttive, sollecitando, in ogni caso una risposta motivata.â€

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