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Erogazione acqua, “Cosenza non è in sofferenza”. A lavoro per ammodernare le reti

Area Urbana

Erogazione acqua, “Cosenza non è in sofferenza”. A lavoro per ammodernare le reti

A queste conclusioni è pervenuto Paolo Mainieri, Capo Compartimento Sorical Cosenza, ascoltato nella Commissione consiliare ambiente di Palazzo dei Bruzi

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COSENZA – Dalle ultime rilevazioni effettuate la scorsa settimana, la distribuzione dell’acqua in città, dalle fonti regionali, si attesta sui 350 litri al secondo, rispetto a un valore minimo prefissato da Sorical intorno a 311 litri al secondo, mentre, nel periodo di maggiore criticità (nel 2017, quando la città soffrì una grave emergenza idrica a seguito di una forte siccità) si arrivò anche ai 250 litri al secondo. Nonostante persistano situazioni critiche che conducono ad una non uniforme gestione della rete, la città di Cosenza, allo stato, non percepisce sofferenze sotto il profilo della distribuzione, anche perché altri 250 litri al secondo arrivano direttamente dalle fonti comunali, con un totale che supera i 540 litri al secondo. A queste conclusioni è pervenuto Paolo Mainieri, da poco Capo Compartimento Sorical Cosenza, ascoltato nella Commissione consiliare ambiente di Palazzo dei Bruzi.

Il tavolo sul servizio idrico ha esaminato gli aspetti relativi all’efficientamento della rete idrica, alle problematiche legate alla dispersione, al rifacimento della rete stessa, fino alla necessità di dar vita alle misurazioni con contatori di ultima generazione, per serbatoi e autoclavi, e al censimento dei condomìni. L’ing. Mainieri di Sorical ha fornito, durante la sua audizione, un aggiornamento della situazione attuale sottolineando come “la città di Cosenza, in questo periodo dell’anno, possa contare sulla massima disponibilità, dal punto di vista naturale, perché sia il Bufalo che l’Abatemarco riescono a fornire quelle che sono le quantità di picco che si verificano nel corso dell’anno. Poi purtroppo – ha aggiunto Mainieri – si va in discesa, andando a diminuire progressivamente verso l’estate per poi arrivare alla fase di magra che è quella autunnale”.

“Servizio idrico anomalo in Calabria”

“Il servizio idrico – ha ricordato – è anomalo in Calabria, perché frammentato, ma, in realtà, i tubi hanno una continuità fisica e tutto il servizio non si può frammentare. Se la gestione si frammentasse e non ci fosse un dialogo tra la parte adduttrice, regionale, e la distribuzione (comunale) – ha aggiunto il capo compartimento di Sorical – insorgerebbero delle problematiche che si ripercuoterebbero inevitabilmente sulle criticità dei singoli sistemi. Le reciproche criticità si sommano e purtroppo possono creare delle problematiche che in città conosciamo benissimo dagli anni ’80 in avanti. Viceversa, dalle sinergie si riesce a predisporre degli effetti di mitigazione della problematica siccitosa, in particolare autunnale, nelle more di altri interventi strutturali che riescono a ridurre il consumo della rete e quindi a rendere sufficienti, come dovrebbe essere, le fonti di fatto disponibili che sono abbondanti. La città di fatto è sovrafornita. Se si riescono a fare degli interventi strutturali, come quelli che sono in itinere, di sicuro ci attende un futuro molto più sereno”.

“Con l’ammodernamento della rete portata maggiore dei serbatoi”

“La gestione delle riserve idriche – ha esordito Giuseppe Bruno, dirigente del settore Manutenzione straordinaria e servizio idrico integrato del Comune – è sicuramente non facilissima. Le difficoltà le conosciamo bene e sono quelle relative ai problemi strutturali delle reti, in relazione soprattutto alla loro vetustà, e alla necessità di chiudere più velocemente possibile l’appalto che la regione sta gestendo rispetto alla razionalizzazione e ammodernamento della rete stessa”. Bruno si è detto fiducioso sul fatto che quell’intervento, una volta concluso, sia in grado di razionalizzare quanto più possibile l’utilizzo di quantità, in termini di erogazione e di portata, sicuramente rilevanti rispetto ad una città di 60 mila abitanti quale è Cosenza. “Non possiamo – ha detto Bruno – derogare attualmente alla necessità di effettuare le manovre di chiusura e di apertura dei serbatoi, senza le quali non riusciremmo a garantire una continuità di pressione nell’arco della giornata. Stiamo, però – ha aggiunto – cercando di affinare gli orari di apertura e chiusura, facendoli andare oltre gli orari fissi di gestione, per massimizzare il più possibile l’utilizzo della risorsa”. L’architetto Bruno ha, quindi, sollecitato la conclusione della realizzazione degli interventi sui telecontrolli. “Il controllo, infatti – ha ribadito – non può essere affidato esclusivamente all’esperienza delle persone, nonostante in Comune disponiamo di un gruppo di operatori di grandissima capacità che sta continuando a gestire l’apertura e la chiusura di reti e serbatoi. Il passaggio importante, da qui a breve, – ha concluso Bruno – dovrebbe essere la conclusione, quantomeno della quota parte di intervento regionale, rispetto alla gestione telecontrollata delle aperture e delle chiusure. Per noi è di assoluta vitalità”.

Campagna di controllo e verifica degli autoclavi

Un ulteriore contributo alla discussione è poi venuto dal funzionario comunale, dottor Roberto Mirabelli e dall’Ing.Santo Venneri, sempre dello staff dell’Architetto Bruno. Mirabelli ha annunciato che a breve partirà la campagna di controllo e verifica degli autoclavi e che il primo monitoraggio sarà avviato a Mussano. “Con Sorical – ha detto Mirabelli – si è concordata una erogazione particolare sul Merone finalizzata ad avere più acqua in rete. Un altro tassello importante sarà l’impianto di telecontrollo voluto dal gruppo di lavoro del Comune”.

L’ing. Venneri ha sottolineato che “il servizio idrico non è un servizio semplice e che quindi il percorso è ancora lungo. L’acqua è un bene prezioso e non è facile gestirlo. Stiamo cercando di aggredire con piccoli interventi le perdite occulte che ci permettono di recuperare molta acqua e, grazie alla sinergia con Sorical, abbiamo intenzione di creare un’automazione del servizio con il controllo da remoto utilizzando dei misuratori che siano in grado di restituirci fedelmente l’andamento del consumo nella fase giornaliera”. Nel corso del dibattito è poi intervenuto il consigliere comunale Giuseppe d’Ippolito che ha chiesto di conoscere quali effetti migliorativi per i cittadini siano attesi nel breve periodo, alla luce dei lavori già fatti e da fare, soprattutto per allungare i tempi di fruizione della risorsa acqua nelle case dei cosentini. La risposta è venuta dall’architetto Giuseppe Bruno che ha sottolineato come “una gestione di maggiore finezza degli orari di apertura e chiusura nella lunga scadenza consentirebbe di aumentare l’orario di gestione della risorsa. Con una gestione più accurata e meccanizzata dei serbatoi potremmo immaginare – ha aggiunto Bruno – una città che riesce ad avere l’acqua più o meno per tutte le aree con gli stessi orari. Una gestione meno sperequata per aree resta l’obiettivo fondamentale da raggiungere”.

“Il livello erogativo, in presenza di un invaso – ha detto il consigliere Vincenzo Granata – sarebbe, infatti, costante tutto l’anno”. E Granata ha, infine, insistito sulla ripresa dei lavori della Diga dell’Esaro il cui completamento potrebbe essere inserito nel Recovery plan.

Problemi idrici ad Amantea, “abbiamo aumentato la portata”

Gli uffici tecnici della Sorical sono in costante contatto con la commissione straordinaria di Amantea a seguito dei problemi idrici riscontrati negli ultimi giorni.  I tecnici comunali, avendo registrato lo svuotamento di alcuni serbatoi e un livello basso degli altri, sono stati costretti a chiudere di notte l’erogazione potabile per consentire un maggiore livello di accumulo delle vasche.

Sabato, venendo incontro alle richieste dell’ufficio tecnico dell’ente, Sorical ha proceduto ad un aumento consistente dell’erogazione idropotabile dall’acquedotto Ferrera-Badia, portandola ai livelli del mese di agosto, quando si registra in assoluto il picco di presenze turistiche sul territorio. L’aumento di portata è stato richiesto anche per il serbatoio che alimenta la rete idrica del centro storico, in passato alimentata dall’acquedotto comunale alimentate da sorgenti in località Potame. Negli ultimi anni, secondo quanto sta emergendo, la portata di tale acquedotto, che non è gestito da Sorical, è in continuo calo.

Secondo le verifiche tecniche eseguite, nel fine settimana si è registrato, inoltre, un consistente aumento dei consumi, probabilmente dovuto alle aperture delle attività commerciali e al riempimento delle piscine private e degli alberghi. Pertanto nessun problema riscontrato ad Amantea può essere riferito alla gestione Sorical che, si ricorda, serve la città di Amantea con l’acquedotto Ferrera/Badia e la frazione Campora con l’acquedotto Savuto.

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