Calabria
Sanità, sindacati contro Longo: “nessun cambiamento”. Domani lo sciopero
Criticità irrisolte, nessun risanamento, personale e stabilizzazioni. Domani lo sciopero del comparto e la manifestazione degli operatori del settore
CATANZARO – In vista dello sciopero e del sit in, in programma domani davanti la sede della Regione i sindacati di categoria tornano sulla gestione del commissario Guido Longo, giunto in Calabria dopo le dimissioni dall’incarico del generale Saverio Cotticelli: “da allora nessun cambio di passo si è registrato nella sanità”.
Nel volantino che i sindacati Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil Fpl hanno predisposto per domani, in vista dello sciopero, si legge: “Nessuna azione di risanamento e nessuna iniziativa urgente è stata intrapresa per restituire dignità al Sistema Sanitario calabrese. Le criticità dei Suem 118 e dei Pronto Soccorso di tutta la Calabria ne sono l’esempio plastico. Non è stata effettuata alcuna programmazione su prevenzione, assistenza domiciliare, assistenza territoriale e socio-sanitaria. Non si hanno notizie su piani fabbisogno personale, assunzioni, concorsi e stabilizzazioni”.
I sindacati domandano poi che fine faranno gli oltre 1.500 precari assunti per l’emergenza da Covid-19 in scadenza il 31 luglio 2021. L’indennita’ Covid, si fa inoltre rilevare, “non è stata pagata al personale sanitario impegnato nell’emergenza pandemica. Che fine hanno fatto – domandano ancora le federazioni di categoria – le risorse finanziarie stanziate dal governo nazionale (14 milioni di euro)? Vogliamo il pieno rispetto dell’accordo del 6 luglio 2020″.
Nel documento si sostiene che il personale della sanità privata “ha diritto all’una tantum relativa al rinnovo del Ccnl Aiop Aris. La Giunta regionale – si afferma – rispetti il protocollo tra conferenza Regioni e governo nazionale e adotti subito la delibera di stanziamento delle somme a copertura del 50% del costo del rinnovo contrattuale Aiop Aris”. I sindacati, infine, chiedono che “si rispettino le relazioni sindacali e si dia il giusto riconoscimento alle parti sociali, che hanno maggiore competenza e conoscenza dei bisogni della sanita’ calabrese degli stessi commissari che dovrebbero governarla”.



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