Calabria
Il dramma delle cure per la salute mentale, blocco ricoveri in 11 strutture calabresi
Operatori socio sanitari in stato di agitazione. La denuncia di Legacoop sociali e l’appello al ministro della Salute Roberto Speranza
CATANZARO – “Esprimiamo grande preoccupazione e denunciamo quello che sta avvenendo nei servizi di cura della salute mentale a Reggio Calabria e in tutta la regione. Gli operatori socio-sanitari sono in agitazione insieme alle cooperative sociali e alle organizzazioni di rappresentanza di fronte ai mali storici della salute mentale che abbiamo sempre denunciato in questi anni”. È quanto si afferma in una nota di Legacoop sociali.
Pagamenti interrotti e blocco dei ricoveri
“Dal 2015 si assiste al blocco dei ricoveri per 11 strutture miste della provincia di Reggio – è detto nella nota – dove lavorano personale Asl e cooperative sociali, e continuano a non essere riconosciute. A questo mancato accreditamento che rende ‘illegale’ la gestione ibrida anche se da 6 anni fu avviato il percorso per chiedere l’accreditamento e gestire autonomamente le strutture ma dalla regione non è mai arrivata nessuna autorizzazione. Infine dal 31 dicembre 2020 sono interrotti i pagamenti che lasciano nella totale incertezza gli operatori e le loro famiglie, spesso monoreddito. Facciamo appello al ministro della Salute Roberto Speranza perché intervenga in una regione che vede la sanità commissariata. Tale gestione in eterna emergenza comporta ritardi e disagi sotto gli occhi di tutti. E chiediamo possa rendere più ‘agevole’ la comunicazione tra i commissari regionale e provinciale sulla interpretazione dei decreti e sulla loro applicazione”. “Infine, chiediamo che i servizi di cura in Calabria come in tutto il Mezzogiorno – conclude la nota – diventino una priorità assoluta a cavallo dell’emergenza Covid mettendo al centro il ruolo della prossimità e della domiciliarità che le strutture gestite dalla cooperazione sociale offrono a tutti i cittadini”.



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