Calabria
Sequestro di beni, sigilli anche ad alcuni immobili a Marano Marchesato
All’interno degli immobili rinvenuto un “tesoretto” composto da 86 opere d’arte e tomi da collezione e opere bidimensionali
REGGIO CALABRIA – La Guardia di finanza dopo accertamenti svolti per reati societari nei confronti dei titolari di una società esercente l’attività di commercializzazione di opere d’arte operante sul territorio nazionale, dichiarata fallita dal Tribunale di Reggio Calabria, ha provveduto al sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di 46.766,28 euro. I destinatari della misura sarebbero responsabili, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta per distrazione e documentale e autoriciclaggio.
Il provvedimento, a firma del Gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica, rappresenta l’epilogo di una più ampia e complessa indagine condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza 30 aprile aveva provocato l’adozione di un provvedimento di applicazione di misure interdittive nei confronti di 3 persone residenti nelle province di Reggio Calabria, Cosenza e Pisa, con il divieto temporaneo di esercitare le attività di impresa, nonché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di 1.175.260,40 euro.
In seguito alle perquisizioni, in un’abitazione ed un immobile siti a Marano Marchesato, riconducibili a due dei tre indagati, era stato rinvenuto un “tesoretto” composto da 86 opere d’arte e tomi da collezione e opere bidimensionali. I finanzieri avevano proceduto ad un sequestro d’urgenza delle opere mettendole a disposizione della magistratura. I soldi, invece, erano detenuti su conti correnti intestati ad una seconda società con cui i sodali hanno proseguito le attività di commercio di opere d’arte in continuità con quella fallita.



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