Calabria
Amalia Bruni, scelta forse domani. Melicchio e Giorno (M5s) lasciano il ruolo di coordinatori
Melicchio e Giorno “Non ci sono state le condizioni per un percorso unitario. In diverse occasioni si è lavorato nella direzione contraria”
COSENZA – Potrebbe essere domani la giornata decisiva per la candidatura del centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria. Per domani, infatti, è prevista la risposta definitiva della neurologa Amalia Bruni alla quale la coalizione ha proposto unitariamente la candidatura alla presidenza. La conferma della scelta di Amalia Bruni – la cui candidatura ieri veniva data praticamente per certa – è giunta a conclusione della riunione della serata di ieri e adesso la ricercatrice è chiamata a sciogliere le ultime riserve. Nel frattempo, le forze che la sostengono – Pd, M5S, Articolo Uno, Psi, Io resto in Calabria, Centro Democratico, Verdi, Repubblicani, Demos, A testa alta, Calabria civica – torneranno a vedersi in modalità on line nel pomeriggio per definire il programma e cominciare a lavorare sulle liste. Quindi, l’ultimo passaggio dovrebbe essere un nuovo incontro con la stessa candidata che comunicherà la sua decisione.
“Fazione Parallela all’interno del M5s”
Tutti insieme appassionatamente? Non sembrerebbe proprio, visto che l’investitura della scienziata ha spaccato il MoVimento 5 Stelle. Alessandro Melicchio e Giuseppe Giorno hanno annunciato il loro ritiro dal ruolo di coordinamento della prossima competizione elettorale avendo trovato pochi riscontri per arrivare ad un patto tra tutte le forze civiche, riformiste e progressiste. “Con rammarico abbiamo rinunciato all’impegno di coordinatore per il Movimento 5 Stelle della campagna elettorale per le regionali in Calabria. Non ci sono state le condizioni per un percorso unitario nel nostro interno visto che in diverse occasioni si è lavorato nella direzione contraria, fin dall’inizio, al volere degli attivisti. Durante il percorso, e successivamente all’indagine in capo al parlamentare di Vibo, si è creata una fazione “parallela” all’interno del M5S che ha iniziato a tessere solo con il PD all’insaputa di tutti e che hanno portato in diverse occasioni notizie interne all’esterno”.
“Pertanto – scrive in un ulteriore chiarimento Giuseppe Giorno – lascio spazio ai colleghi Riccardo Tucci e Massimo Misiti che hanno voluto fortemente questo percorso senza condividerlo con nessuno se non con il Pd, ma soprattutto lavorando sottobanco all’oscuro dei coordinatori. Non posso più portare avanti una linea in cui non credo, ma soprattutto la mancanza di rispetto di colleghi che hanno tramato fin dall’inizio probabilmente solo per puro interessi personali in vista delle candidature future. Credevo in un percorso condiviso, ma i personalismi e la voglia di essere in prima linea hanno ancora una volta frammentando e diviso“.



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