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Soldato cosentino caduto in guerra, si cerca di identificarlo

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Soldato cosentino caduto in guerra, si cerca di identificarlo

Fabio Caldera è il rappresentante di UNIRR (Unione Nazionale italiana reduci di Russia) e chiede aiuto per identificare il fratello dell’uomo in foto, caduto durante la Seconda guerra mondiale

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cartolina renato 1941 agosto cosenza

COSENZA – Fabio Caldera ha scritto alla nostra redazione per rendere pubblica la storia che riguarda un soldato cosentino, ma soprattutto per chiedere l’aiuto dei cosentini per tentare di identificare e dare un nome al soldato, che prima di morire ricevette da Cosenza una cartolina dal fratello, Renato. A riceverla fu Maria. “Ho conosciuto un’associazione russa di Mosca – spiega Caldera – che mi ha dato una lettera di un abitante di un villaggio nella regione di Voronez”. E da questa lettera parte la ricerca per la quale chiediamo aiuto a voi lettori.

Questa la traduzione della lettera:

“Ciao Pasha. Questa è la storia della mia famiglia. Al tempo delle colonne di prigionieri non tutti li portavano nei lager, lasciavano quelli malati nei paesini, erano così malandati, che di certo pensavano che non sarebbero sopravvissuti a lungo. Così si sono conosciuti Maria, la madrina di mia mamma, e un soldato italiano. Lui aveva una grave polmonite, così come tanti nostri soldati vicino a Stalingrado. Fecero di tutto perché lui si salvasse, sai come la nostra gente è capace di perdonare. Così che si innamorarono. La nonna Maria raccontava poco di lui. Sappiamo che morí e venne seppellito nel cimitero del paese, lei andava spesso al cimitero a trovarlo e pulire la tomba, noi non ci ricordiamo dove venne sepolto. Si sa solo che lui morì nella speranza di salvarsi e di portare Maria in Italia. Lui le regalò la sua foto. E questa foto venne custodita al mio paese dai miei genitori. Sarà difficile capire chi fosse dopo tanti anni. Ti dico che la gente ha dimenticato gli errori dei fascisti e poi guarda che succede in Ucraina. Va beh, pasha, ti saluto e saluta tua moglie e i tuoi figli se ancora si ricordano di noi”.
Anna Netiosova

Nel dicembre del 1942 le divisioni italiane furono attaccate, circondate e distrutte. I superstiti venivano incolonnati e fatti marciare senza cibo, al freddo per giorni, prima di arrivare nei lager. Chi si fermava veniva fucilato sul posto. Vengono chiamate le marce del “Davai” che in russo vuol dire “avanti!”. Una parola spesso gridata dalle guardie proprio durante le marce. Alcuni prigionieri italiani, a quanto pare venivano lasciati al loro destino, forse perché alcune guardie non se la sentivano di fucilarli, tanto erano moribondi.

Il testo della cartolina che venne data a Maria dal soldato morente cita:
“Cosenza 21-8-41
Ti mando questa mia foto perché tu mi ricordi per sempre.
Il tuo fratello Renato”

Renato quindi è l’uomo in foto, fratello dell’uomo che Maria cercò di salvare e del quale si innamorò. Renato nella foto è ben pettinato e sembra che indossi una camicia nera da giovane fascista. La scrittura è molto fine, da persona colta. Renato, da Cosenza, si sentì in dovere di mandare una sua foto al fratello, forse minore, che era partito per la Russia. Un modo per aiutarlo nei momenti difficili. Probabilmente Renato era una figura importante.

Da qui è partita la ricerca dell’UNIRR che possiede un database di tutti i caduti. Tra quelli individuati e nativi di Cosenza è stata fatta una cernita con 8-9 nominativi. Sarebbe molto bello a questo punto capire chi fosse il fratello di Renato, sottolineando però che questi non era un “caduto noto”, e “non era morto in prigionia”.

Inoltre la cartolina è stata mandata nell’agosto del 1941, quindi sappiamo che nel ’41 Benito Mussolini mandò inizialmente solo 3 divisioni. Questi i nomi plausibili

nominativo data di nascita luogo di nascita
AMORE VIRO 08/11/1919 COSENZA
BERLINCIERI MICHELE 20/11/1915 COSENZA
BERLINGIERI EUGENIO 20/11/1915 COSENZA
BOZZO IPPOLITO 16/01/1915 COSENZA
COFONE AGOSTINO 25/09/1919 COSENZA
DE FRANCO LUIGI 25/10/1919 COSENZA
FLORIO GAETANO 07/07/1920 COSENZA
MARCELLETTI ARMANDO 10/12/1912 COSENZA
MAZZUCCA AGOSTINO 20/06/1919 COSENZA
MIRABELLI FILIPPO 27/11/1915 COSENZA

Dato che Renato era vestito da fascista, forse il fratello era nei reparti CC.NN e per tale motivo, l’UNIRR spiega che l’unico nominativo rimasto sarebbe Mirabelli Filippo del 1915, ma tutto ciò non è accertato. Inoltre la cartolina è stata mandata da Cosenza. Per questo motivo speriamo che i due fratelli siano nati a Cosenza altrimenti sarebbe difficile trovarli. Chiediamo a chi potrebbe conoscere questa storia, o in qualche modo avere informazioni sull’uomo in foto, di aiutarci.

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