Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Imprenditore finisce ai domiciliari per bancarotta fraudolenta

Calabria

Imprenditore finisce ai domiciliari per bancarotta fraudolenta

All’imprenditore sono state anche sequestrate due società dalla Guardia di Finanza. Denunciate altre tre persone

Pubblicato

il

Guardia di finanza 132

CROTONE – I finanzieri di Crotone hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un imprenditore di Petilia Policastro (Kr), di 63 anni. L’arresto, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine al reato di bancarotta distrattiva e documentale relativa al fallimento di una società di autotrasporti da lui amministrata, avvenuto a causa di un debito di oltre un milione e 700mila euro generato da una sistematica e pluriennale evasione fiscale e contributiva.

Con l’ausilio dei finanzieri di Bologna sono state anche sequestrate due società di autotrasporti, con sede legale nella provincia di Crotone, operanti nel territorio del capoluogo emiliano e ritenute lo strumento attraverso il quale l’imprenditore ha proseguito indisturbato la propria attività.

Le indagini hanno consentito di rilevare che il 63enne, nella fase immediatamente antecedente al fallimento e al fine eludere gli effetti della procedura concorsuale:

– ha trasferito, anche mediante contratti di vendita simulati i beni aziendali, tra cui 9 autocarri e i dipendenti in una nuova società creata ad hoc e intestata a un suo familiare;
– si è appropriato, attraverso l’utilizzo strumentale di un conto corrente intestato a un avvocato di Bologna compiacente, di un credito commerciale di circa duecento mila euro;
– ha occultato la documentazione contabile della società fallita.

Inoltre, avrebbe adottato un analogo schema fraudolento anche nella gestione della nuova società la quale, dopo aver accumulato in breve tempo ingenti debiti per oltre 700mila euro nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, dell’INPS e dell’INAIL è stata svuotata mediante la cessione di beni aziendali, forza lavoro e avviamento ad una terza impresa avente stessa sede operativa ed intestata, questa volta, ad un ex dipendente.

Le società sequestrate sono state affidate ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Crotone affinché possa gestirne il patrimonio, composto, tra l’altro, da oltre 35 automezzi pesanti ed autovetture, preservando i diritti di lavoratori dipendenti, clienti e fornitori. Altre tre persone sono state denunciate per le stesse ipotesi di reato.

Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA