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La cosca Lanzino e gli appalti truccati, indagato anche l’ex assessore Trematerra
Grazie agli stretti rapporti con i funzionari pubblici la ‘ndrina riusciva a pilotare l’affidamento dei lavori ad aziende ‘amiche’.
COSENZA – All’alba di oggi i carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno notificato sette ordinanze di custodia cautelare a soggetti ritenuti contigui alla cosca Lanzino – Ruà. Tra loro risultano esservi elementi di spicco del clan tra cui un ex consigliere comunale di Acri e alcuni imprenditori, indagati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, concussione, corruzione elettorale, usura, frode informatica e reati in materia di armi. Le indagini, coordinate dallaDirezione Distrettuale Antimafia di Catanzaro hanno consentito di delineare le ramificazioni della cosca Lanzino nel territorio di Acri. Nel popoloso Comune dell’entroterra cosentino la ‘ndrina si era concentrata nel condizionare l’attività del Dipartimento Agricoltura e Forestazione della Regione Calabria e del Comune di Acri per l’aggiudicazione di appalti pubblici nel settore della forestazione a favore di società di riferimento dello stesso sodalizio criminale.
Sono state infatti riscontrate pressioni nei confronti dei funzionari preposti alla trattazione delle pratiche che avevano dimostrato riottosità. In tale contesto risultano indagati anche un ex Assessore regionale (per concorso esterno in associazione mafiosa) e un ex Sindaco di Acri (per concussione). Si tratta dell’ex assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Michele Trematerra (Udc) attualmente in stato di libertà il quale nel giugno dello scorso subì una perquisizione con la stessa ipotesi di reato e di Luigi Maiorano. Secondo l’accusa, la cosca avrebbe cercato di procacciare voti per Trematerra in occasione delle regionali del 2010. Anche l’ex consigliere del Comune di Acri ed ex componente della segreteria dell’ex assessore alla Forestazione della Regione Calabria Michele Trematerra, Angelo Gencarelli, è stato arrestato stamani in quanto ritenuto ai vertici del clan Lanzino.
Gencarelli, infatti, secondo l’accusa sarebbe il promotore della cosca insieme a Giuseppe Perri, indicato come il reggente dell’articolazione territoriale di Acri – paese natale di Trematerra – dei Lanzino. L’uomo, nel periodo in cui è stato consigliere comunale, ha ricoperto anche la carica di presidente della Commissione urbanistica del Comune. L’accusa lo ritiene l'”elemento di congiunzione tra l’associazione mafiosa e le istituzioni pubbliche, quali la Regione e gli Enti ad essa collegati ed il Comune di Acri” e “soggetto in grado di condizionare, grazie al rapporto collusivo instaurato con pubblici funzionari, le scelte amministrative degli Enti e di orientarne le procedure amministrative riguardanti gli appalti pubblici a favore di società o ‘cartelli’ di società facenti capo ad imprenditori organici alla cosca”.
Inoltre, è stata accertata l’attività di procacciamento di voti, da parte di esponenti del sodalizio di ‘ndrangheta, durante la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale. Le investigazioni hanno altresì evidenziato, oltre ad una serie di estorsioni e reati di usura ai danni di imprenditori e commercianti, l’imposizione fatta a vari commercianti per l’installazione nei loro locali di slot-machines e videopoker forniti da una società di riferimento della cosca. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11,00 del 7 luglio 2015 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza alla presenza dei vertici della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.



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