Area Urbana
Incontro Castrolibero-Cosenza-Rende, Principe: “non basta la gestione dei trasporti”
Una lunga riflessione quella dell’ex sindaco di Rende che si chiede anche perchè all’incontro svoltosi a Castrolibero non sia stato coinvolto il Comune di Montalto Uffugo
RENDE – Un lungo post sui social quello di Sandro Principe, della Federazione Riformista di Rende, a commento dell’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi a Castrolibero tra i rappresentanti dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero: “appare evidente che finalmente si è preso atto che la Città Unica non può essere il frutto di una fusione a freddo tra le Comunità interessate, ma l’atto finale di un “fidanzamento” necessario per sperimentare la capacità di gestire insieme una serie di servizi essenziali”.
“Come riformisti rendesi – prosegue Principe – questa tesi la sosteniamo da anni e, quindi, esprimiamo la nostra soddisfazione per quanto emerso dalla riunione di Castrolibero. Ovviamente, per rendere credibile il progetto di città unica, da sottoporre al voto dei cittadini, non basta la gestione comune del servizio trasporti (ricordiamo che il biglietto unico per viaggiare tra Cosenza e Rende, il cosiddetto BinBus, si sperimentò all’inizio del secolo, sindaci Giacomo Mancini e Sandro Principe)”.
Cosenza e Rende hanno perso 160 milioni per la metro leggera
“Oggi l’impresa di assicurare all’area urbana un servizio di trasporti moderno è diventata molto più ardua, poiché gli amministratori di Cosenza e Rende hanno fatto perdere ben 160 milioni di euro per costruire la metro leggera fino all’Unical, il cui progetto poteva anche essere migliorato. Restava, comunque, una grande idea innovativa per assicurare al nostro tessuto urbano un contesto di qualità, efficiente e rispettoso dell’ambiente. Solo alle nostre latitudini taluni preferiscono il trasporto su gomma a quello su ferro, ritenuto in tutta Europa più sicuro e meno inquinante”.
“Sarà necessario programmare insieme lo sviluppo urbanistico – scrive ancora Sandro Principe – elaborando uno strumento comune come il Piano Strutturale Associato, sperimentare la gestione unitaria di settori strategici come la raccolta ed il conferimento dei rifiuti, la distribuzione dell’acqua e l’ammodernamento delle reti, le politiche sociali e di accoglienza e la sanità. Ed, a tal proposito, come si fa a parlare di città unica se l’area universitaria è ritenuta quasi estranea al futuro comune unico quando si propone, come noi da anni facciamo, di allocarvi il nuovo ospedale hub della nostra provincia, per favorire la istituzione della facoltà di medicina?”.
“I rappresentanti della nostra federazione, infatti, da anni si battono nelle Istituzioni e nella società per la realizzazione della Facoltà di Medicina presso l’Unical. Oggi, dopo l’apertura del corso di Laurea in Medicina e Tecnologie Digitali, con sede ad Arcavacata in partenariato tra Unical e Magna Graecia, l’obiettivo appare a portata di mano. All’Unical già si insegnano le materie del primo triennio di medicina, ma manca il secondo triennio rappresentato dalle cliniche; l’Ateneo è, però, proprietario di estesi terreni ove le cliniche possono esser costruite. Il caso vuole che si deve realizzare il nuovo ospedale della provincia di Cosenza; ed allora perché non costruirlo sui terreni dell’Unical in modo da utilizzare come cliniche i dipartimenti ospedalieri? Ciò permetterebbe, finalmente, la istituzione della Facoltà di Medicina?”
Perchè Montalto assente all’incontro?
“In ultimo – conclude – non certo per importanza, dobbiamo registrare l’incomprensibile assenza all’incontro del comune di Montalto Uffugo. Per la parte che ci riguarda, il dovuto coinvolgimento della Città, ove Leoncavallo compose “I Pagliacci”, è questione pregiudiziale alla nostra partecipazione alla elaborazione del progetto di Città Unica”.



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