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Peculato, condanna a 3 anni e 6 mesi per due ex consiglieri regionali

Calabria

Peculato, condanna a 3 anni e 6 mesi per due ex consiglieri regionali

La vicenda è legata ai rimborsi. Condannati Giulio Serra e Antonio Rappoccio dopo il processo scaturito dall’inchiesta della Guardia di finanza

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REGGIO CALABRIA – Sono stati condannati a 3 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno per peculato i due ex consiglieri regionali della Calabria, Giulio Serra ed Antonio Rappoccio. Il primo era capogruppo di “Insieme per la Calabria”, formazione della quale faceva parte, come consigliere, anche Rappoccio. La sentenza di condanna é stata emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, presieduto da Silvia Capone. Il pubblico ministero Mastrapasqua aveva chiesto la condanna a 5 anni per Rappoccio, difeso dall’avvocato Giacomo Iaria, ed a 4 anni per Serra, assistito dall’avvocato Nicola Carratelli. La condanna di Serra e Rappoccio riguarda i rimborsi relativi al biennio 2010-2011, mentre per quelli relativi al 2012 i due imputati sono stati assolti. Per un capo di imputazione contestato a Rappoccio, inoltre, il giudice ha disposto il non luogo a procedere per sopravvenuta prescrizione.

Il processo é scaturito da un’indagine della Guardia di finanza sulla gestione dei fondi messi a disposizione del gruppo consiliare “Insieme per la Calabria“. Secondo quanto é emerso dall’attività investigativa, Serra, nella qualità di capogruppo, avrebbe versato complessivamente a Rappoccio 67 mila euro in assegni senza accertarsi della legittimità della spesa. Soldi che a Rappoccio sono stati poi rimborsati malgrado li abbia utilizzati per finalità non istituzionali, spendendoli in viaggi personali e per pagare materiale elettorale ad una tipografia di Reggio Calabria.

Giulio Serra “condanna ingiusta e illogica”

Nelle ore successive alla condanna Giulio Serra ha inteso diffondere il suo commento alla sentenza di ieri sera pronunciata nei suoi confronti dal Tribunale di Reggio Calabria definendola “del tutto ingiusta ed illogica, in quanto emessa nonostante dalla lunga istruttoria dibattimentale fosse insuperabilmente emerso: che non mi sono appropriato di alcuna somma; che non avevo alcun potere o dovere di controllo sull’utilizzo delle somme del Gruppo regionale “Insieme per la Calabria” da parte dell’altro consigliere componente il Gruppo stesso; che non ho mai avuto alcuna consapevolezza della illiceità di tale utilizzo”.

“Non a caso, anche la Corte dei Conti, giudicando sulla medesima fattispecie – prosegue Serra – ha escluso profili di dolo nella mia condotta di Capogruppo consiliare. Proporrò, quindi, immediatamente appello avverso l’anzidetta decisione per cancellare questo evidente e grave errore giudiziario, nonchè per rimarcare l’assoluta onestà che ha contraddistinto tutta la mia vita, anche come esponente politico”.

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