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Le cosche calabresi a Roma, boss intercettati contro pm e pg “maledetti”

Calabria

Le cosche calabresi a Roma, boss intercettati contro pm e pg “maledetti”

Sono iniziati gli interrogatori per le 43 persone raggiunte ieri da misura cautelare nell’indagine sulla ‘Ndrina che operava da anni nella Capitale

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ROMA – Sono iniziati oggi gli interrogatori di garanzia davanti al gip per le 43 persone raggiunte ieri da misura cautelare nell’ambito dell’indagine su una ‘Ndrina che operava da anni a Roma. In base a quanto si apprende la maggior parte degli indagati si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Domani sono previsti gli interrogatori di Antonio Carzo e Vincenzo Alvaro, ritenuti i capi dell’organizzazione criminale.

Dalle carte dell’indagine emergono dettagli sul modus operandi della ‘locale’. In particolare Carzo, secondo quanto scrive il gip nell’ordinanza, aveva espresso timori per il fatto che a Roma “erano stati trasferiti una serie di magistrati e di ufficiali di polizia giudiziaria che avevano lavorato in Calabria e avevano combattuto a Sinopoli e Cosoleto contro la cosca Alvaro (‘tutta la famiglia nostra’)”. A supporto il giudice cita anche una intercettazione in cui Carzo afferma: “..comunque c’è una Procura, qua a Roma, era tutta …la squadra che era sotto la Calabria. Pignatone, Cortese, Prestipino. Questi erano quelli che combattevano dentro i paesi nostri Cosoleto … Sinopoli… tutta la famiglia nostra…maledetti

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