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Dispersione scolastica, Calabria al secondo posto per abbandono

Italia

Dispersione scolastica, Calabria al secondo posto per abbandono

La dispersione scolastica è una piaga che riguarda soprattutto le regioni meridionali e la maglia nera va alla Sicilia

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Dispersione scolastica

ROMA – Il report sull’abbandono degli studi pubblicato a maggio dello scorso anno dal Miur, e relativo a due bienni scolastici (2017-2018 e 2019-2020) fa emergere come l’abbandono scolastico sia molto diffuso nel sud del Paese. Il poco invidiabile primato spetta alla Sicilia, con un tasso di abbandono dell’1,07%, valore calcolato sul totale degli alunni frequentanti: seguono Calabria e Campania, rispettivamente con lo 0,75% e lo 0,74%.

Le percentuali più basse si evidenziano in Molise con lo 0,34%, in Umbria con lo 0,47% e in Veneto con lo 0,49%. Quanto al reddito di cittadinanza – tra le indennità che una proposta lanciata in occasione del Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza vorrebbe revocare a quei genitori i cui figli non osservano l’obbligo scolastico – le famiglie beneficiarie in provincia di Napoli sono 160.040, più di quelle che hanno il sussidio nel complesso in Lombardia, Piemonte, Veneto, Trentino e Val d’Aosta. Il dato emerge dall’Osservatorio sul Reddito di cittadinanza pubblicato dall’Inps lo scorso marzo. 

A Napoli si valuta la revoca delle indennità ai genitori di studenti inadempienti

Revocare il reddito di cittadinanza ai genitori i cui figli risultino inadempienti agli obblighi scolastici. La misura di contrasto è stata messa sul tavolo dal prefetto di Napoli, Claudio Palomba, nel corso del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che si è tenuto nel Palazzo di Governo. Si tratta di una misura di contrasto al fenomeno della dispersione scolastica . Ma è evidente che l’obiettivo va oltre, e mira a porre un argine ai casi di violenza e devianza giovanile sempre più frequenti nel capoluogo partenopeo come testimoniano le cronache più recenti. La Prefettura di Napoli spiega che «sarà programmato un incontro con l’Inps e le altre istituzioni interessate per definire modalità operative per procedere alla revoca di alcune tipologie di indennità percepite dai genitori i cui figli risultino inadempienti agli obblighi scolastici. Tale misura verrà estesa anche ad altre categorie di soggetti responsabili di illeciti, quali i parcheggiatori abusivi».

 

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