Calabria
Al Nord luce e gas, al Sud la spesa. A Cosenza, in un anno, cibo più caro del +9,5%
Lo studio effettuato dall’Unione Nazionale Consumatori (UNC) evidenzia di sicuro una cosa: i cittadini italiani tartassati da serie infinta di aumenti
COSENZA – Lo studio effettuato dall’Unione Nazionale Consumatori (UNC) evidenzia di sicuro una cosa: i cittadini italiani stanno facendo i conti con una serie infinta di aumenti per effetto della pandemia e della guerra russo-ucraina e che oramai abbracciano tutti i settori, a cominciare dagli energetici a finire agli alimenti. Ma è un Italia divisa in due visto che luce e gas sono più salati a Bolzano (+112,9%), Trento (+109,2%) e Lodi (+79,8%) mentre per il Cibo la più care sono Catania (+11,1%), Imperia (+11%) e Sassari (+10%) seguite da Palermo (+9,9%), Teramo (+9,6%), Cosenza (+9,5%), in settima posizione Ascoli Piceno (+9,3%), e poi Trento, Gorizia, Pescara e Messina (tutte con 9,2%). La città in cui su risparmia maggiormente per mangiare e bere è Milano, dove i prezzi crescono “solo” del 4,7%, seguita da Mantova (5%) e Como (5,2%). A sorpresa tra le città dove gli aumenti legati a mangiare e bere sono stati più ridotti troviamo Milano, dove i prezzi crescono “solo” del 4,7%, seguita da Mantova (+5%) e Como (+5,2%).



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