Archivio Storico News
La bomba ecologica nel cuore della Presila non preoccupa i sindaci, cittadini esasperati dai miasmi
I primi cittadini presilani hanno deciso di disertare l’incontro congiunto per discutere della discarica di Celico di cui non era presente neanche un amministratore.
ROVITO (CS) – Il sindaco di Rovito Felice D’Alessandro, su sollecitazione del Comitato Ambientale Presilano ha indetto ieri un consiglio comunale aperto con all’ordine del giorno la questione della discarica di Celico. Assenti quasi tutti i sindaci invitati nonché i rappresentanti PD, compresi quelli dello stesso circolo di Rovito. Eclatante la latitanza del sindaco di Celico, avvisato anche telefonicamente, su cui territorio insiste l’impianto della Mi. Ga.. L’invito pare sia stato inoltrato via mail circa ventiquattro ore prima della riunione dell’assise e come spiega D’Alessandro (che ha intimato ai presenti di non fare riprese video-audio dell’incontro) ”potrebbero esserci stati di problemi nella ricezione della comunicazione, in più so che c’erano diversi consigli comunali oggi per l’approvazione del bilancio”. Presenti solo un consigliere di minoranza del Comune di Spezzano Piccolo, l’assessore all’Ambiente di Serra Pedace e il sindaco di Lappano. L’assenza dei sindaci della presila non sarebbe casuale. Per il consigliere di maggioranza Benicansa infatti è legata al fatto che ”la questione discarica non interessa perchè come noto gestire rifiuti porta fiumi di denaro. Dovremmo rabbrividire dinanzi a questo dato di fatto ed essere nauseati dalla politica che ci circonda”. Si ricorda infatti che, come il Governo e la Regione, la Presila è amministrata quasi interamente dal PD che sulla questione discarica non ha ancora scelto una linea politica unitaria.
Duro l’intervento degli ambientalisti i quali hanno denunciato come ”tutti gli impegni presi in sede istituzionale sinora sono stati puntualmente disattesi. La discarica è illegale e va chiusa. L’emendamento Orsomarso è l’unico elemento giuridico che ne consente l’esistenza e autorizza questo scempio in Presila. La popolazione è stanca di subire e a Settembre ci mobiliteremo bloccando i camion che vorranno conferire in discarica, assumendoci personalmente ogni responsabilità civile e penale. Si sta inoltre ignorando che oltre alla discarica della Mi. Ga. nella stessa area abbiamo la vecchia discarica, una vera e propria bomba ecologica di 100mila metri cubi costruita con tecniche degli anni ’70 che sversa nei terreni percolato da anni contaminando fiumi e falde acquifere di tutta la Presila e di Cosenza. E’ un’urgenza. Si sta mettendo a rischio la salute dei cittadini”.  Nel frattempo con la calura estiva i cattivi odori nel circondario hanno raggiunto livelli insopportabili per i cittadini. Un problema che il sindaco di Rovito aprendo la discussione ha definito come ”il minore dei mali. I rilievi dell’Arpacal sono stati fatti in orari in cui le esalazioni non raggiungono picchi elevati quindi abbiamo chiesto che vengano eseguiti nuovamente”.
Il nove Agosto intanto scadrà il termine per la messa in sicurezza della discarica di proprietà di Vrenna. Lavori di copertura e di istallazione di biofiltri che dovrebbero mitigare i miasmi, ma che nonostante le ripetute richieste le prime delle quali risalgono addirittura al 2007, non sono mai stati eseguiti. L’amministratore della Mi. Ga. ha detto infatti che non riuscirà a rispettare tale scadenza, ciò significa che a norma di legge la lavorazione all’interno della discarica dovrebbe essere bloccata però in merito il Prefetto nell’ultimo incontro avuto con amministratori locali, ambientalisti e azienda non si è espresso. Dovrà essere la Regione a decidere se le attività saranno sospese. Così come a Settembre sarà la stessa Regione a decidere se rinnovare l’emendamento Orsomarso grazie al quale la discarica di Celico è stata ‘legalizzata’ con la giustificazione di dover calmierare l’emergenza rifiuti. Una scelta di Scopelliti, assecondata anche da Oliverio il quale pare anch’egli poco interessato a bonificare la sua amata Sila, già patrimonio dell’Unesco. L’ambizione di Rovito, come emerso nell’incontro di ieri sera, è quella di creare una sorta di consorzio pubblico tra i Comuni limitrofi al fine di gestire autonomamente la raccolta differenziata senza affidarla ai privati. Una soluzione che piace anche agli ambientalisti i quali propongono la presenza anche della società civile nell’amministrazione del futuro consorzio, al fine di non riproporre esperienze nefaste come quella di Valle Crati. Il tutto in attesa che la discarica venga definitivamente chiusa e bonificata. Obiettivo che il sindaco, per ora, afferma di condividere pienamente con gli attivisti del Comitato Ambientale Presilano.




Social