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Il Covid torna negli ospedali, in Calabria ricoveri in area medica al 32,9%

Italia

Il Covid torna negli ospedali, in Calabria ricoveri in area medica al 32,9%

In aumento i ricoveri per Covid-19 sia in terapia intensiva che nei reparti ordinari. Lo indica il monitoraggio settimanale Iss – Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia

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ROMA – Aumentano ancora i ricoveri per Covid-19 sia in terapia intensiva sia nei reparti ordinari secondo quanto emerge dal monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia di Covid-19 che registra un tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 4,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 21 luglio) dal 3,9% rilevato il 14 luglio. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 17,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 21uglio) dal 15,8% della rilevazione giornaliera relativa al 14 luglio.

In lieve aumento casi rilevati attraverso la comparsa di sintomi

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (11%). In lieve aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (40,5% contro 39%), e in lieve diminuzione la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% contro 50%).

Resta alta l’incidenza dei casi Covid nel periodo 15-21 luglio in 4 regioni: Abruzzo, Umbria, Marche e Veneto. Tutte e 4 le regioni  però, mostrano segni di raffreddamento. L’Abruzzo, scende rispetto alla settimana precedente, e si colloca a 1421.3 casi ogni 100mila abitanti. Seguito dall’ Umbria con 1257,6, in calo rispetto a 7 giorni prima e dalle Marche con 1235,6 ogni 100mila abitanti. Si aggiunge il Veneto con 1167,9, anch’esso in flessione. E’ quanto riporta il consueto monitoraggio settimanale dell’Iss.

Calabria tra le regioni con il numero più alto di ricoveri

Le regioni Umbria, Calabria e Valle d’Aosta registrano il più alto numero di ricoveri nei reparti ordinari, per i quali in una settimana sono salite da 14 a 16 le regioni che hanno superato la soglia del 15%.  Nessuna ha raggiunto la soglia del 10% dei ricoveri nelle terapie intensive; la Calabria si avvicina (9,5%), seguita da Liguria (6,2%) e Sicilia (6,0%). In una settimana sono passate da zero a 3 il le regioni classificate a rischio basso. Quattro le Regioni/PPAA che riportano molteplici allerte di resilienza. E’ quanto emerge dalla tabella degli indicatori decisionali (dati del 21 luglio) e dal monitoraggio settimanale dell’Iss.

Il monitoraggio indica inoltre che 12 regioni riportano almeno un’allerta di resilienza e 4 molteplici allerta. Sono invece 14 le regioni classificate a rischio moderato, 5 delle quali ad alta probabilità di progressione, mentre 3 sono classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza e una per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all’Iss.

Per quanto riguarda i ricoveri nei reparti ordinari, la tabella allegata al monitoraggio indica che le 16 regioni che hanno superato la soglia del 15% sono Umbria (42,2%), Calabria (32,9%), Valle d’Aosta (31,3%), Basilicata (30,1%), Sicilia e Liguria (entrambe 26,8%), Friuli Venezia Giulia (22.6%), Abruzzo e provincia autonoma di Bolzano (entrambe19,8%), Emilia Romagna (19,3%), Campania (18,5%), Marche (17,8%), Puglia (17,6%), provincia autonoma di Trento (17,0%), Lazio (16,8%), Toscana (15,2%) Per quanto riguarda i ricoveri nelle terapie intensive, i valori più alti, ma al di sotto della soglia del 10% si rilevano in Calabria (9,5%), Liguria (6,2%), Sicilia (6,0%), Valle d’Aosta (5,9%) e Lazio (5,8%).

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