Italia
Caldo e afa non mollano la presa. E nemmeno gli incendi, Coldiretti “Salvare i raccolti”
Temperature oltre i quaranta gradi in alcune aree del Paese con punte record in Val Padana e nelle zone interne del Centro-Sud
COSENZA – “La situazione non è destinata a cambiare per i prossimi giorni soprattutto al Sud“. Arriva dai meteorologi la conferma che l’ondata di caldo che sta assediando l’Italia continuerà ad insistere su quasi tutto il territorio anche per i prossimi giorni. Resta alta anche l’emergenza incendi: un maxi rogo è divampato ieri in Maremma dove è stato evacuato l’intero paese di Cinigiano, alle pendici del monte Amiata. Per quanto riguarda i roghi, alimentati anche da vento e temperatura alte, nella sola giornata di ieri sono state in totale 16 le richieste di soccorso aereo ricevute dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) del Dipartimento della Protezione Civile: tre rispettivamente da Calabria e Sicilia, due da Friuli Venezia Giulia e Umbria e una ciascuna da Veneto, Toscana, Lazio, Molise, Basilicata e Sardegna. Gli equipaggi dei Canadair e degli elicotteri della flotta aerea dello Stato hanno permesso di mettere sotto controllo o spegnere finora tre roghi.
Dal punto di vista meteo la colonnina di mercurio è salita oltre i quaranta gradi in alcune aree del Paese con punte record in Val Padana e nelle zone interne del Centro-Sud. Una situazione, osservano i meteorologi che “non è destinata a cambiare in modo significativo per le regioni meridionali,“. Le previsioni sono di cielo in prevalenza sereno e pressoché totale assenza di precipitazioni fino ai primi giorni della settimana prossima quando, almeno nel quadrante Nord, in Piemonte e Lombardia, potrebbe arrivare una tregua con precipitazioni anche consistenti. Per martedì 26 luglio, nella prima parte della giornata un fronte temporalesco dovrebbe attraversare le regioni settentrionali con rovesci o temporali, localmente anche forti, prima dell’alba tra l’est del Piemonte e la Lombardia, più insistenti anche in mattinata sul Triveneto dove progressivamente si esauriranno nel corso del pomeriggio. Sempre martedì l’anticiclone dovrebbe offrire timidi segnali di cedimento anche in Liguria, in Emilia, nel nordovest della Toscana e nell’Appennino romagnolo e marchigiano. Alla luce di una situazione, di fatto, ferma da settimane in tema di precipitazioni, resta alta l’emergenza siccità. Coldiretti ha chiesto misure immediate per salvare i raccolti. L’associazione, in collaborazione con l’Associazione nazionale delle bonifiche (Anbi), ha elaborato un progetto per raccogliere fino al 50% dell’acqua piovana: la realizzazione di una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia. I laghetti, in base a quanto reso noto da Coldiretti, sarebbero realizzati senza cemento, con pietra locale e con le stesse terre di scavo con cui sono stati preparati, per raccogliere l’acqua piovana e utilizzarla in caso di necessità. “Occorre intervenire nell’immediato con misure di emergenza per salvare i raccolti e il futuro di aziende e stalle in grave difficoltà”, afferma il presidente Ettore Prandini.



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