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Incendio nella città vecchia: evitata la strage

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Incendio nella città vecchia: evitata la strage

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COSENZA – Evitata una tragedia. Il tempestivo intervento dei vigili del fuoc, diretti dal comandante Gino Novello,

e la pronta segnalazione di un volontario della protezione civile di un incendio nel cuore antico della città, hanno evitato che a Cosenza vecchia si consumasse una tragedia senza precedenti. Sarebbe bastato qualche minuto di ritardo nelle operazioni di spegnimento delle fiamme, divampate nell’abitazione della 49enne Anna Maria Matragrano, che ieri così come oggi le luci dei riflettori della cronaca si sarebbero accese su una strage. Purtroppo, i vigili del fuoco non sono riusciti a salvare la vita alla 49enne, trovata priva di vita ai piedi del letto, nella sua piccolissima e fredda stanza, vano di quella casa dove il degrado, l’abbandono e la solitudine erano gli unici coinquilini della donna. Resta da capire perchè Anna Maria Matragrano stringesse tra le mani un accendino. Non è stata trovata traccia di sigaretta, non è stato trovato nulla che possa far pensare al tentativo di accendere un fuoco per riscaldarsi. Nulla. Nessun indizio. Toccherà agli agenti della squadra Mobile, diretti dal commissario capo Antonio Miglietta, stabilire come si sono svolti i fatti. Così come toccherà ai vigili del fuoco capire cosa abbia innescato l’inferno di fuoco. Il resto degli indizi dovrà venire dai sopralluoghi. Le condizioni della casa, il fuoco ha “divorato” quasi tutto, nopn consentono agli inquirenti di poter avere risposte dalla scena del crimine. Quello che sconcerta di più è la triste condizione di questa donna, cui la vita ha voltato le spalle già da tempo. Anna Maria Matragrano, almeno a detta dei vicini (quei pochi con cui aveva un pò di confidenza, ndr) era una persona fragile, ferita, da quel matrimonio andato a rotoli e da quei figli che non vivevano più con lei e forse, qualcuno sospetta, non facevano nemmeno più parte della sua vita. In casa, il fuoco, forse per dare una mano ai vigili del fuoco, ha risparmiato alcune scatole di antidepressivi. Pare, racconta sempre qualche vicino, che la 49enne li prendesse come se fossero caramelle. Ora mi chiedo, questa tragedia si sarebbe potuta evitare? Certo con la logica del senno del poi, tante cose si potrebbero scongiurare. Ma penso che se qualcuno avesse “ascoltato” il silenzio della donna non come un comportamento di riservatezza ma forse come una richiesta d’aiuto, forse Anna Maria Matragrano sarebbe viva. Ma purtroppo non è così. Ora sul cadavere di Anna Maria verrà effettuata l’autopsia, l’ha deciso il pm Giuseppe Visconti. L’esame autoptico, servirà a capire se la 49enne è deceduta per asfissia o per le ustioni riportate nell’incendio. Riposa in pace Anna Maria, uccisa anche da una società indifferente.

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