Italia
Colazione “amara e salata”: latte fino a 2 euro. Rincari su biscotti e persino caffè
Un effetto domino quello dei rincari che colpisce anche la colazione degli italiani alle prese con l’aumento del latte, ma anche dei biscotti e persino delle marmellate e caffè
COSENZA – “Amara e salata” non sono certamente gli aggettivi con i quali gli italiani intendono la colazione, pasto importantissimo della giornata, eppure è questo l’unico modo per definirla da oggi in poi, visto che il latte arriva a costare a due euro al litro e sono previsti aumenti anche su biscotti e altri prodotti. Saranno risvegli amari dunque, con aumenti che vanno dal +9,8% dei biscotti al +19% per il latte conservato. Dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat l’effetto dei rincari energetici si fa sentire anche su pane (+13,6%), zucchero (+14,9%) burro (+33,5%), marmellate (+7,9%) e caffè (+6,7%).
Se qualcuno pensa di ovviare alla situazione in altro modo, è bene precisare che anche i listini dello yogurt sono in aumento del 12,1%, la frutta dell’8,3%. Meno costosi i cereali da colazione che registrano un +5,5%. Per chi preferisce iniziare la giornata con le uova, anche queste sono in aumento del +15,2% e i salumi del +6,8%.
“Gli allevatori e le mucche da latte – spiega Coldiretti – pagano l’esplosione delle bollette di luce, gas, carburanti e mangimi e l’impennata dei costi sta portando sull’orlo della chiusura migliaia di stalle dove l’attività non si può fermare senza arrivare ad abbattere gli animali”.
L’aumento colpisce purtroppo l’intera catena agroalimentare partendo dalla campagna: più di un’azienda agricola su 10 (il 13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti.
A pagarne il ‘caro prezzo’ è l’intera filiera del cibo con “costi indiretti che – evidenzia Coldiretti – vanno dal vetro rincarato di oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% costi per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti”.
“Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro – dichiara il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini -. Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.



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