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Il dissesto idrogeologico è un altro dei fattori che frena l’economia

Italia

Il dissesto idrogeologico è un altro dei fattori che frena l’economia

Dalle infrasstrutture tecnologiche a quelle indispensabili per il futuro di una regione. Cosa manca e cosa c’è da fare

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COSENZA – I nubifragi di ottobre hanno messo a dura prova il tessuto idrogeologico della Calabria e in particolare della provincia di Cosenza. È vero che stiamo assistendo a dei mutamenti devastanti, con piogge molto forte e afa che supera tranquillamente i 40°.

Ciò, però, non toglie come questa terra nel profondo Sud sia stata davvero martoriata in tal senso. Dire che bisogna invertire la rotta è ormai un fatto certo e acclarato. Ma quali sono le conseguenze in tal senso? Eccone alcuni.

I danni che devono pagare le istituzioni

Costa meno fare manutenzione ordinaria che riparare i danni del maltempo. Ma, nonostante ciò, sembra che non si faccia nulla, al netto degli interventi tampone che a poco servono. Ovviamente, intervenire prima che avvengano disastri, prima che succeda qualcosa, non porta voti. Perché la programmazione, in Italia, è una cosa che non porta benefici in termini elettorali.

Perché i frutti si hanno solo tra qualche anno, dopo il ‘giro’ elettorale. In ogni caso, però, si rischia seriamente di arrivare a un punto di non ritorno. Il terreno, sollecitato ogni volta dalle forti temperature – compreso il caldo – non sempre riesce a reggere e può non solo crollare ma a tratti essere irreparabile. Con delle conseguenze da far tremare i polsi.

La ‘paura’ di investire

Basta andare un po’ nelle Marche per comprendere come il maltempo estremo abbia fatto dei danni notevoli. E di questi tempi praticamente nessuno può permettersi il lusso di rialzarsi di nuovo da zero per l’ennesima volta. Anche perché le forze economiche non sono più belle di una volta e, quindi, a quel punto di preferisce mollare. Questo è per chi ha già un’attività avviata. Ma chi investe in Calabria, al di là dei problemi strutturali, sapendo che da un momento all’altro potrebbe venire giù un acquazzone e l’attività andare in frantumi? Ovvio che, detta così, nessuno ci verrebbe. Avere un manto stradale ottimale, delle fognature che sappiano fare il loro dovere, non è solo un vantaggio diretto per la popolazione. Ma è anche un vantaggio indiretto poiché tante aziende sarebbero invogliate a trasferirsi qui, complice anche il basso costo della vita.

I mezzi di trasporto alternativi praticamente non esistono

La Frecciarossa ferma a Salerno e ci sono zone in cui il digital divide è così forte che la connessione internet non basta neppure per fare le cose basilari: giocare online con il proprio smartphone. Basterebbe dire questo per dare il senso della misura di ciò che c’è in Calabria dal punto di vista dell’innovazione e dei trasporti, al netto di qualche eccellenza invidiata in tutta Italia e che rappresenta, purtroppo, una eccezione. E quando il trasporto pubblico è assente, la connessione internet non è delle migliori, basta una pioggia più intensa per isolare i paesini che sono in montagna o anche generare delle forti difficoltà per chi abita in città più grandi, come Cosenza e Catanzaro. Siamo ancora in tempo per intervenire e far emergere tutte le potenzialità della Calabria.

 

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