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Randagismo e adozioni, intesa tra Comune di Rose e “Gli Invisibili dei canili rifugio Cosenza”

Area Urbana

Randagismo e adozioni, intesa tra Comune di Rose e “Gli Invisibili dei canili rifugio Cosenza”

“Con questo protocollo d’intesa abbiamo risposto al grido d’aiuto lanciato da un’associazione che ormai da anni è impegnata a fare uscire dalla gabbia centinaia di animali”. Canino, delegato al randagismo: “Invitiamo gli altri comuni a voler fare altrettanto”

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ROSE (CS) – Il Comune di Rose ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’associazione “Gli Invisibili dei canili rifugio Cosenza” per la promozione delle adozioni dei cani ricoverati nei canili convenzionati. “Dobbiamo prendere consapevolezza che senza l’attività dei volontari, spesso kafkianamente ostacolati dalle istituzioni, il fenomeno del randagismo nella nostra regione avrebbe assunto dimensioni esponenzialmente più grandi di quelle, già preoccupanti, attuali. Pertanto il Comune di Rose –  dichiara il consigliere comunale delegato al randagismo del comune di Rose, Antonio Canino – oltre a promuovere campagne di sterilizzazione totalmente finanziate dall’ente, che ad oggi hanno interessato 71 cagne e 26 gatte, ha attuato già diverse collaborazioni con altre associazioni di tutela animale”.

“Con questo protocollo d’intesa abbiamo risposto al grido d’aiuto lanciato da un’associazione che da anni è impegnata a fare uscire dalla gabbia centinaia di animali, generando importanti economie per i bilanci dei comuni e, di conseguenza, per i contribuenti. Abbiamo inteso sostenere l’attività dell’associazione attraverso l’erogazione di un contributo forfettario per il rimborso delle spese sostenute per ogni adozione completata. Invitiamo gli altri comuni a voler fare altrettanto, comprendendo che si tratta in realtà di un investimento per le amministrazioni in quanto solo attraverso il sostegno alle organizzazioni animaliste, i canili possono rappresentare uno strumento di argine al randagismo mediante un virtuoso turn-over degli animali ingressati ed adottati al termine della profilassi, e non costituire più luoghi di confinamento a vita per gli animali, generando costi per la collettività. Inoltre, bisogna avere ben presente che i canili non costituiscono l’unica risposta al problema e che lo strumento principale per contrastare il randagismo – conclude Canino – è dato dalle sterilizzazioni, sulle quali si registra l’assenza di qualsiasi intervento delle istituzioni sovracomunali”.

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