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‘Catanzaropoli’: multe depennate e lavori pubblici per amici e parenti, ventisei indagati (I NOMI)
Imprenditori, politici e funzionari pubblici uniti per ‘regalare’ appalti e ‘favori’ a familiari e conoscenti.
CATANZARO – Vigili urbani utilizzati per scopi privati, appalti affidati a consiglieri comunali, sanzioni cancellate agli amici dei politici e ancora truffe ed estorsioni. E’ quanto emerge dall’inchiesta “Catanzaropoli” condotta dai pm Gerardo Dominijanni e Graziella Viscomi. Oggi la Digos ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini a carico di 26 persone tra politici, imprenditori, funzionari pubblici, vigili urbani e professionisti. Tra le vicende finite nella lente degli inquirenti ci sono l’affidamento della fornitura dei gazebo per la “Notte piccante” al consigliere comunale Franco Leone (quest’ultimo indagato anche per estorsione); i finanziamenti dati dal Comune per la festa dell’artigianato; l’utilizzo della polizia municipale per controllare le auto delle persone partite per Roma per partecipare alla manifestazione di Forza Italia. Tra le ipotesi d’accusa anche gli incarichi affidati dall’amministrazione ad alcuni architetti, legati da rapporti di amicizia ad alcubi esponeti politici, per la ristrutturazione di alcune scuole.
L’abuso d’ufficio viene contestato anche al comandante dei vigili in merito al suo rinnovo della patente. Peculato e’ invece l’accusa per l’ex assessore Massimo Lomonaco per l’utilizzo del cellulare di servizio per finalita’ private. Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali. sarebbe emerso l’interessamento di un consigliere comunale per bloccare le sanzioni a due esercizi commerciali del quartiere Lido. Gli indagati sono: Massimo Lomonaco 59 anni, Stefania Logiudice 44 anni, Roberto Polito 63 anni; Giuseppe Cardamone 67 anni; Rosaria Barbuto 43 anni; Carolina Ritrovato 63 anni; Salvatore Sangiuliano 47 anni; Maurizio Rafele 51 anni; Francesco Leone 61 anni; Giovanni Merante 46 anni; Rita Cavallaro 46 anni; Francesco Lorenzo 77 anni; Anna Scutieri 45 anni; Patrizia Verdoliva 51 anni; Salvatore Tarantino 53 anni; Giuseppe Antonio Salerno 56 anni; Domenico Tallini 63 anni; Carlo Nistico’ 57 anni; Raffaele Riso 65 anni; Salvatore Megna 64 anni; Luciano Paparazzo 63 anni; Pietro Folino 59 anni; Gianmarco Plastino 47 anni; Salvatore Mauro 53 anni; Giuseppe Curcio 47 anni; Emilia Laureana 44 anni.
AGGIORNAMENTI:
Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale, è questa l’accusa di cui devono rispondere il comandante dei vigili urbani di Catanzaro Giuseppe Antonio Salerno, il tenente colonnello Salvatore Tarantino e il medico militare Raffaele Luigi Riso. Secondo l’accusa il rinnovo della patente del generale Salerno sarebbe avvenuto senza le obbligatorie visite mediche. In pratica il medico Riso avrebbe attestato “falsamente la condizione dell’idoneita’ fisica del Salerno pur non avendo mai proceduto a una visita. In particolare, Tarantino, previo accordo, si recava dal Riso fornendogli i dati identificativi del Salerno che il medico si limitava a riportare sulla certificazione prodromica al rilascio del rinnovo della patente di guida, senza compiere la minima attivita’ sanitaria idonea a verificare lo stato di salute del richiedente”. Gli indagati avrebbero inoltre utilizzato mezzi e personale dell’amministrazione comunale per finalita’ private. L’ex assessore comunale al Personale, Massimo Lomonaco, avrebbe utilizzato un dipendente comunale, Roberto Politi (anche lui finito sotto indagine) per il disbrigo di pratiche personali. Il dipendente pubblico il 7 marzo 2013 durante gli orari di ufficio avrebbe portato a riparare l’autovettura dell’allora assessore in una concessionaria di Lamezia Terme; il 18 aprile dello stesso anno, invece, sarebbe stato inviato sempre da Lomonaco in un noto bar di via Lucrezia della Valle a ritirare una torta.
Infine, un mese dopo, lo stesso dipendente si sarebbe recato in uno studio privato per ritirare un certificato per conto di Lomonaco. Quest’ultimo deve rispondere di peculato anche per l’utilizzo privato del cellulare intestato all’amministrazione comunale. L’ex assessore comunque, e’ scritto nell’avviso di conclusione delle indagini, una volta a conoscenza dell’inchiesta avrebbe provveduto al pagamento delle bollette. Tra le telefonate finite nel mirino anche quelle con una escort. In questo caso Lomonaco deve rispondere anche di induzione indebita a dare o promettere utilita’. Da assessore, infatti, avrebbe abusato del suo ruolo per agevolare il rinnovo della carta di identita’ a una cittadina straniera inducendola “a corrispondergli o comunque promettergli indebitamente una prestazione sessuale, rivolgendole, tra l’altro, frasi del tipo: ma io un bacio da te me l’ aspetto perche’ sto lavorando molto per te”. L’utilizzo spregiudicato del telefonino di servizio e’ costato un’accusa di peculato anche all’ex assessore Stefania Lo Giudice. Sotto inchiesta per due ipotesi di peculato anche il tenente colonnello dei vigili urbani Salvatore Tarantino. Il 4 luglio 2013 l’ufficiale avrebbe incaricato un vigile, distraendolo cosi’ dal proprio servizio, a condurre l’auto guasta di un dirigente comunale presso un’autofficcina del quartiere Lido. Il 24 marzo 2013, invece, incaricava due vigili a un “servizio di vigilanza notturna nei pressi della funicolare di Catanzaro ove erano parcheggiate, in attesa della partenza per Roma, autovetture di un gruppo di militanti convocati dall’allora assessore regionale e consigliere comunale Domenico Tallini per la partecipazione a una manifestazione di Forza Italia. Per tale condotta, peraltro, il Comune veniva a sopportare un esborso per il pagamento di ben 8 ore di lavoro straordinario nei confronti dei due dipendenti”.
Immagine di repertorio



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