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Quell’amore mai nato tra Fiore e Guarascio

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Quell’amore mai nato tra Fiore e Guarascio

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COSENZA – Una storia lunga più di 600 e passa giorni. Ha radici antiche il rapporto conflittuale tra la società

del Cosenza e l’area tecnica dello stesso club. Per capire meglio la vicenda, si deve fare un bel salto indietro nel tempo e ritornare con la mente a quelle afose giornate frenetiche e calde, e non solo dal punto di vista atmosferico, dell’estate 2001. Era esattamente il 28 luglio, quando in un’affollata conferenza stampa in Comune, il sindaco Mario Occhiutto, “battezzava” la neonata società. Il sindaco, passionale tifoso rossoblù, pur di non far sparire il calcio, s’era messo in azione per reclutare imprenditori e personaggi intenzionati a fare calcio, chiamandoli al capezzale del calcio cosentino. Tra incontri, riunioni, acocrdi, sottoscrizioni, tam tam e passaparola, il primo cittadino mise in piedi uno “squadrone” societario di nove persone, capeggiati da Eugenio Guarascio, presidente dell’azienda lametina Ecologia Oggi e dall’avvocato Domenico Quaglio, entrato nell’organigramma dirigenziale, con la qualifica di amministratore delegato. Le previsioni furono ottime. Il battesimo della nuova società venne salutato con un grande bagno di folla. L’obiettivo primario dei Lupi era quello di vincere il campionato, stracciare il biglietto per la seconda divione della Lega Pro e riportare i gloriosi colori rossoblù nell’olimpo del calcio nazionale e professionistico. Il resto, cari lettori, è storia nota, arcinota, diventata leggenda, se non anche mezzo di discussione che ha permesso la nascita di blog e di forum, presi d’assalto dalla passionale tifoseria cosentina. Il campionato di serie D, come ricorderete, si concluse con la vittoria dell’Hintereggio. Al Cosenza arrivato secondo toccò il supplemento della lotteria dei play-off e in quel di Arezzo, sappiamo bene tutti com’è finita. Il campionato stagione 2011/2012 fu caratterizzato da continue diatribe sociatarie e da un rapporto sempre più incompatibile tra il patron e l’ad da una lato e Stefano Fiore e Aristide Leonetti, dall’altro. Per il bene del Cosenza tra le parti si arrivò alla sottoscrizione di un patto di ferro, una tregua di non belligenza che, però, è stata solo di facciata. L’inizio del campionato attualmente in corso, sembra, per alcuni aspetti, la fotocopia di quello precedente. A cominciare dai numeri. Lo squadrone societario s’è autammutinato e oggi a reggere la baracca sono rimasti solo il patron Guarascio e l’ad Quaglio. Pochi soldi da investire, poche chanche di ricapitalizzare significativamente la società, poca liquidità economiche per via di quell’incasso misero al botteghino. Stefano Fiore e Aristide Leonetti, componenti dell’area tecnica ed eletti dalla “piazza” come icone dei Lupi per eccellenza, hanno sin da agosto parlato dell’essitenza di un gruppo di imprenditori a loro vicini, intenzionati ad investire soldi. ma, nonostante le voci di piazza, non s’è risolto nulla. Le voci sono rimaste voci. Nelle ultime settimane le voci di un interessamento di imprenditori interessati a fare calcio, sono ritornate a farsi insistenzi. Con l’uscita di nomi di rilievo, quali Alessandro Pelliccori, Bobo Vieri e Fabrizio Lucchesi. I tre bomber del calcio avrebbero richiesto al patron silano di vedere le carte, ricevendo, a quanto pare, come risposta un bell’asso di picche. L’aria tra la società e l’area tecnica è sempre più pesante. In settimnana, secondo i ben informati, sono at tese novità interessanti. Di che si tratta? Lo scopriremo a breve.

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