Provincia
Centrale del Mercure, la Regione condanna il Pollino per favorire le ‘mafie del legno’
L’autorizzazione rilasciata viola le regole del Parco Nazionale e le sentenze di Tar e Consiglio di Stato.
ROMA – “Spero che la protesta dei cittadini del Pollino possa mettere definitivamente fine all’annosa vicenda della riapertura della Centrale del Mercure, che rischia di devastare un territorio che dovrebbe essere protetto”. Sono le affermazioni del deputato Movimento 5 Stelle Paolo Parentela, che aggiunge: “La recente autorizzazione rilasciata dal dipartimento per lo sviluppo economico della Regione Calabria è stato un atto vergognoso, che va contro le regole dell’Ente Parco e le sentenze del Consiglio di Stato e del Tar di Catanzaro. Io ed il Movimento 5 Stelle continueremo ad opporci con tutte le nostre forze a questo disastro. Un colpo basso per la Calabria e la Basilicata, che hanno nel Pollino un’oasi di salubrità ambientale, che non può correre il rischio di essere maltrattata in questo modo dalla politica. Ripetiamo ormai da anni che l’area protetta del Pollino, tra le più grandi d’Europa, rischia di essere devastata dalla presenza di questa centrale. Una vera e propria violenza al rispetto dell’integrità ambientale dovuta alle aree naturalistiche. I cittadini fanno bene a protestare contro questo scempio e spero possano risvegliare la politica dal torpore. La centrale del Mercure è un vero e proprio attentato al territorio, che porterà benefici alle lobby dell’energia e che potrebbe aiutare anche la malavita organizzata, che si è infiltrata nell’approvvigionamento del legno per questo tipo di centrali. Il Parco Nazionale del Pollino – conclude Parentela – da tempo è retto da funzionari facenti funzioni e manca la nomina di un direttore che abbia i requisiti di legge. Almeno la recente notizia della nomina di Ferdinando Laghi nel consiglio direttivo da speranza che la difesa dell’ambiente sia messa al centro delle politiche dell’Ente Parco”.



Social