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Ex detenuto si lancia dal terrazzo
COSENZA – Senza casa e senza lavoro.
Il gesto estremo l’ultima chanche. Un operaio cosentino 39enne ex detenuto ha tentato di togliersi la vita sopraffatto dalla disperazione. Diverse volte aveva annunciato di farla finita minacciando il suicidio. Oggi i propositi sono stati trasformati in azione. Il 39enne ha così tentato di gettarsi nel vuoto, restando appeso alla ringhiera di un balcone di un albergo per diversi minuti. La data odierna segna per l’uomo che attualmente vive insieme alla compagna ed alla figlia di 13 anni in una stanza d’albergo la fine dell’ospitalità da parte del Comune di Cosenza . Senza un alloggio l’ex detenuto ha da tempo inoltrato regolare richiesta per poter usufruire di un appartamento di edilizia popolare, che però secondo quanto comunicato dal municipio bruzio non pare sia disponibile. Il Comune di Cosenza, stando ai dati divulgati dalle associazioni che si occupano dell’emergenza abitativa in città, pare non assegni alloggi di edilizia popolare da circa dieci anni, la soluzione proposta dai servizi sociali è stata di far ospitare la famiglia in un istituto di accoglienza, cosa che l’uomo avrebbe rifiutato. “Ci rendiamo conto della disperazione di questa famiglia, ma più di quello che abbiamo fatto finora non possiamo fare. Anzi, lui è anche un privilegiato”. Lo ha detto Katya Gentile, vice sindaco del Comune di Cosenza, in riferimento alla vicenda dell’ennesima minaccia di suicidio inscenata dall’ex detenuto che chiede da tempo un alloggio popolare. “Abbiamo provato ad offrirgli un alloggio in una casa famiglia, ma lui non vuole andarci. Abbiamo le mani legate: non ci sono case popolari disponibili. Stiamo accertando se ce ne siano occupate da chi non ne ha i titoli, ma si tratta di procedure lunghe”, ha detto la Gentile.



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