Calabria
Protezione Civile, 4 mesi di Tansi e la lotta con politica e sindacati (AUDIO)
Da quando ha assunto il ruolo di responsabile della Protezione Civile calabrese ha iniziato a lavorare sulle inefficienze per rendere questo comparto non solo utile ma al passo con quella delle altre regioni.
COSENZA – Combattere sprechi e inefficienze e organizzare al meglio il lavoro della Protezione Civile della Calabria. Carlo Tansi sta tentando di rivoluzionare un sistema, fatto di tante, troppe persone che in realtà non vengono impiegate in maniera adeguata e nel corso di un convegno organizzato a Catanzaro dal Rotary Club ha tracciato un bilancio dei primi 4 mesi della sua attività. Il suo primo compito, è stato quello di affrontare la situazione alluvionale che ha interessato la Locride, e poi ha pensato bene (anche se i sindacati lo hanno fortemente osteggiato) di riordinare e dare una sforbiciata al settore riorganizzando il sistema dal punto di vista del personale che, da tempo il geologo, definisce “inadeguato”.
Qual’è la situazione della Prociv Calabria
Su 178 dipendenti, 91 venivano utilizzati per rispondere alle chiamate del centralino nella sala operativa, 30 sono autisti ma non sono in grado di guidare mezzi per il movimento terra (fondamentali nelle criticità alluvionali); e poi ci sono gli amministrativi e solo meno 10 sono “all’altezza del proprio ruolo” perché personale tecnico.
Carlo Tansi è intervenuto ai microfoni di Rlb Radioattiva, e nell’intervista è tornato anche sulla vergognosa vicenda che ha visto l’Anas scadere nell’inefficenza più totale quella giornata, quel martedì 19 gennaio 2016 in cui centinaia di automobilisti rimasero intrappolati sull’A3 nel tratto di Altilia, per l’inefficenza dell’Anas.
ASCOLTA L’INTERVISTA
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“Sto cercando di contrastare questa gestione allegra dei fondi pubblici e contestualmente ho messo mano in un sistema di personale inadeguato alla protezione civile – ha dichiarato Tansi a Catanzaro – tenendo conto che in Lombardia in sala operativa a rispondere al centralino ci sono solo 10 persone. E non è che lì ci siano meno criticità di quante non ce ne siano qui. Determinati gruppi di potere hanno goduto di tanti privilegi ed ora cercano di tutelare quel sistema e quindi mi trovo contro certa politica e alcuni sindacati che mi fanno la guerra”.
Tansi inoltre, ha ricordato che la Calabria è stata la prima regione d’Italia a presentare il Piano di prevenzione sismica in caso di emergenza che prevede chi fa cosa, come e quando. “Ora – ha concluso – cercheremo di fare la stessa cosa per il rischio idrogeologico tenendo conto che poco più del 50% dei Comuni hanno il piano di emergenza. Obbligheremo i sindaci a dotarsi di un piano pena la mancanza approvazione di quelli che erano i vecchi piani regolatori”.



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