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Vergogne di Calabria: fondi europei e consorzi di bonifica

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Vergogne di Calabria: fondi europei e consorzi di bonifica

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CATANZARO – I retroscena dei foschi ambienti dell’economia calabra svelati dai Cinque Stelle.

Approda in parlamento la questione dei contributi di bonifica ritenuti ingiusti da migliaia di cittadini calabresi. Un’ interrogazione, presentata come primo firmatario dal Senatore del Movimento 5 Stelle Francesco Molinari e da altri 14 parlamentari, ha portato all’attenzione del ministro delle Politiche Agricole e del ministro per gli Affari Regionali le criticità del sistema dei consorzi calabresi. “Da qualche anno questi enti, le cui funzioni – spiega un comunicato dei Cinquestelle – sono spesso sconosciute a buona parte dei cittadini-contribuenti che ricevono avvisi e cartelle di pagamento, impongono tasse in base ad un sistema singolare, diverso dal resto d’Italia. I Consorzi dovrebbero elaborare il piano di classifica, da approvare in sede regionale, lo strumento che individua e quantifica il beneficio che gli immobili consorziati traggono dall’attività di bonifica. L’aggiornamento annuale di tale piano garantisce un corretto calcolo dei tributi di bonifica ma in Calabria tutto cio’ non avviene, in quanto qui i consorzi sono sprovvisti dei piani di classifica ed impongono i propri tributi in base alla lett. a), art. 23, L.R. n. 11/2003, per permettere agli stessi di funzionare, di rimanere in vita, anche se non recano un beneficio alla maggior parte dei terreni che ricadono nei comprensori di bonifica, qualunque sia la loro tipologia, se collinari, pianeggianti, utilizzati o meno.

 

L’attuale sistema impositivo, non basato sul criterio del beneficio ma sulle spese di funzionamento, ha dato luogo – si fa rilevare – ad un’elevata conflittualità con i consorziati-contribuenti, attraverso la presentazione di un alto numero di ricorsi davanti alle Commissioni Tributarie, e alla costituzione di un Comitato di cittadini che, in data 6 febbraio 2013, ha depositato presso il Consiglio regionale una proposta di iniziativa popolare di modifica dell’ art. 23, 1° c., L.R. n. 11/2003, sostenuta da circa 8.000 firme. I cittadini – si evidenzia – chiedono che il pagamento dei tributi avvenga solo se i propri terreni ricevono un reale beneficio da opere ed attività di bonifica, come avviene nel resto d’Italia e come confermato da un consolidato orientamento della Corte di Cassazione. Il Consiglio regionale non ha ancora preso in considerazione la proposta di iniziativa popolare di modifica legislativa”. Ma il sistema impositivo, secondo i grillini, non è l’unico problema dei Consorzi calabresi. “Bisogna fare chiarezza – è ancora scritto – sui bilanci dei singoli Consorzi, sui forti squilibri economico-finanziari, sull’esposizione finanziaria nei confronti di Enti Previdenziali oltre a contenziosi di varia natura, sugli stipendi dei livelli dirigenziali che non sempre sono proporzionati ai risultati di gestione. Un esempio per tutti: la Commissione Speciale di Vigilanza del Consiglio Regionale della Calabria ha recentemente esaminato il caso dell’ex Consorzio di Bonifica Sibari-Crati, posto in liquidazione con l’accertamento iniziale di un debito di 36 milioni di euro, per scoprirsi successivamente che il debito dello stesso Consorzio risultava essere di oltre 150 milioni di euro: chi paghera’ questo debito? Tutti i cittadini? I consorziati dei nuovi consorzi nati dalle ceneri del vecchio Sibari-Crati? Un altro punto dolente – si fa rilevare – e’ la carenza di trasparenza: non e’ semplice reperire informazioni sui Consorzi, sui loro compiti, sullo statuto, sull’impiego delle risorse, sui bilanci, sui nomi delle persone che compongono gli organi di gestione, sui criteri di calcolo dei contributi, sulle assunzioni, ecc. in quanto molti Consorzi calabresi, pur avendo siti internet, non usano tale semplice strumento per rendere maggiormente trasparente la propria azione amministrativa”.

 

Un’altra vergogna, ma soprattutto la certificazione del fallimento politico della giunta calabrese di Scopelliti è la questione dei fondi europei. La deputata Dalila Nesci, del Movimento Cinque Stelle, commentando la notizia della task force, coordinata da Commissione europea e ministero della Coesione territoriale, che sovraintenderà alla spesa dei finanziamenti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale ha dichiarato che tale situazione è: “Imperdonabile, si perderà altro tempo per lo sviluppo regionale, che l’attuale giunta calabrese non sa neppure immaginare”. Sul commissariamento in questione i parlamentari calabresi del Movimento Cinque Stelle accusano il governatore Scopelliti “di ulteriore, gravissima sconfitta politica”. Si esprime cosi’ il deputato Paolo Parentela, che di recente ha chiesto l’immediato ritorno al voto regionale. Parentela attacca: “Mentre i disoccupati bloccano le strade per avere un minimo di dignita’ e lavoro, la nostra Regione e’ commissariata per incapacita’ cronica. Via questi incompetenti”. Nesci, componente della Commissione per le Politiche dell’Unione Europea, rincara: “Non dimentichiamo che dopo Why not e’ emerso con chiarezza che i soldi dell’Europa sono stati sottratti o bruciati, il che non solleva da responsabilita’ politiche, prima che giudiziarie, il predecessore di Scopelliti, quell’Agazio Loiero che ha mostrato straordinaria abilita’, invece, per cambiare piu’ volte pelle politica”. Nesci e Parentela proseguono: “Assurda la difesa di Scopelliti, per il quale il commissariamento dell’Ue sui finanziamenti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale puo’ rappresentare un’occasione. Ormai, tra pendenze giudiziarie e fallimenti amministrativi, si veda il ‘modello Reggio Calabria’, il governatore ha perduto anche quel barlume di lucidita’ politica che gli restava”. I due parlamentari Cinque Stelle concludono: “Se c’e’ una sola possibilità per la Calabria, questa sta nell’uso intelligente e onesto dei fondi europei, che devono servire per l’occupazione dei giovani e per fermare le fughe al Nord. In concreto, bisogna tornare subito al voto, perche’ ne’ l’esecutivo ne’ il Consiglio regionale calabrese sono piu’ affidabili. Hanno mangiato tutto e non hanno lasciato manco le briciole”.

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