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Verdini a Cosenza, Di Maio: “Pd cosentino senza vergogna”

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Verdini a Cosenza, Di Maio: “Pd cosentino senza vergogna”

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Non si placano le polemiche per la visita del leader di ‘Ala’ nella città dei bruzi. L’esponente del Movimento 5 Stelle: “Matrimonio perfetto”. Critiche anche da D’Attorre: “Perdita del senso del pudore”.

 

COSENZA – Continua a far parlare la visita a Cosenza del leader nazionale di ‘AlaDenis Verdini (imputato in cinque processi e condannato a due anni per corruzione) per sostenere il candidato sindaco del Pd Carlo Guccione. Una visita che conferma ulteriormente la vicinanza del senatore ex Forza Italia al governo Renzi.
 

Uno degli esponenti di spicco del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera dei Deputati, ha espresso su Facebook il suo pensiero sulla visita nella città dei Bruzi del senatore. “Non solo questa legislatura ha il più alto numero di cambi di casacca della storia – ha scritto il pentasteellato – ma adesso i voltagabbana si calano anche nella parte, come ha fatto Verdini che nei giorni scorsi è arrivato a Cosenza in auto blu per salire sul palco a sostenere il candidato sindaco del Pd. Un matrimonio perfetto, considerando che dall’altro lato il Pd non si vergogna di sostenere ed essere sostenuto da un impresentabile come Denis Verdini: ‘Abbiamo scelto l’alleanza giusta. E se Verdini ha problemi con la giustizia, pazienza, non siamo mica garantisti a senso unico’ ha dichiarato il candidato del Pd Guccione. Questa è la differenza tra chi è incollato alla poltrona da anni, ed è disposto a tutto per restarci, e chi è entrato nelle istituzioni per sradicare questo sistema marcio e mandarli a casa”.
 

L’attacco dell’ex Pd D’Attorre

L’ex commissario calabrese del Pd Alfredo D’Attorre, oggi deputato e componente dell’esecutivo nazionale di Sinistra Italiana ha dichiarato che “la visita elettorale di Verdini a Cosenza a sostegno del candidato sindaco Guccione segna un salto di qualità nella perdita di freni inibitori e di senso del pudore da parte del Partito democratico calabrese e nazionale”.

“Verdini, addirittura – ha dettoD’Attorre – arriva a vantarsi di essere stato ben accolto dai bersaniani locali. In realtà, a Cosenza è andato in scena il festival del trasformismo e dell’opportunismo. Di questo passo il Pd calabrese si avvia a diventare tecnicamente indistinguibile dal centrodestra e le speranze di rinnovamento suscitate dall’elezione di Mario Oliverio a presidente della Regione non più di un anno e mezzo fa appaiono sempre più un lontano ricordo”.

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