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In Comune è mistero sulla relazione antimafia

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In Comune è mistero sulla relazione antimafia

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RENDE – Massimo riserbo in prefettura sul lavoro della commissione in Comune.

Silenzio tombale sull’esito della relazione sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel municipio d’Oltre Campagnano. Entro Agosto dovrà essere inviata al ministro Alfano che valuterà entro tre mesi se commissariare il Comune di Rende per contiguità con gli ambienti mafiosi. Intanto i contenuti del report sono stati misteriosamente secretati. Nessuna notizia è trapelata neanche in merito all’analisi del dossier fatta dal comitato provinciale sull’ordine e la sicurezza presiediuto dal prefetto Cannizzaro e dal procuratore della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Bombardieri. Sul lavoro svolto dai tre commissari che da Novembre spulciano tra i documenti contabili del Comune rendese non è dato sapere. Le indagini sollecitate dall’allora ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri sarebbero scaturite dall’arresto dell’ex sindaco Umberto Bernaudo e dell’ex assessore comunale Pietro Ruffolo per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale aggravata. Accuse rigettate in Cassazione per entrambi che però non hanno scongiurato l’arrivo dei segugi dell’antimafia tra le stanze del bottoni rendesi a rovistare tra appalti e delibere. L’inchiesta avrebbe poi portato ad accertare la presenza di esponenti della ‘ndrangheta cosentina nella società “Rende Servizi” di proprietò del municipio. Per sapere cosa realmente succede in Comune bisognerà attendende i rilievi del prefetto, qualora dovesse darne comunicazione o del ministro Alfano. Intanto il sindaco Cavalcanti ha tagliato la corda fuggendo a gambe levate dal Comune. Casualità.

 

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