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Omicidio Bruni, due condanne. Il boss ‘pentito’: “Chiedo scusa a tutti”

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Omicidio Bruni, due condanne. Il boss ‘pentito’: “Chiedo scusa a tutti”

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Commuoventi dichiarazioni dell’uomo accusato di aver decretato la morte di Luca Bruni.

 

COSENZA – Si รจ concluso oggi il processo a carico dei due imputati per l’omicidio Bruni che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. Dopo circa tre ore di camera di consiglio, la Corte di assise di Cosenza, ha condannato ad undici anni di reclusione i due neocollaboratori di giustizia Franco Bruzzese e Daniele Lamanna. Pena inasprita per entrambi rispetto alla richiesta iniziale del pm Visconti di condanna a nove anni di detenzione. All’apertura del dibattimento, prima delle arringhe dei legali difensori Emanuela Capparelli e Caterina De Luca, l’ex boss del clan Rango – Zingari ha inteso rendere alcune dichiarazioni spontanee. “Provengo da una famiglia – ha affermato Franco Bruzzese – ad alto tasso criminale. Non ho studiato nรฉ ho mai lavorato. Ho sempre vissuto delinquendo”. Dei suoi quarantanove anni di vita infatti piรน della metร , oltre venticinque, li ha trascorsi dietro alle sbarre. Dal carcere in cui si trova nuovamente ristretto, in regime di 41 bis, ha chiarito le ragioni del suo pentimento. “Studiando – ha spiegato – ho iniziato a vedere la vita da una prospettiva diversa. Chiedo scusa a tutti coloro a cui ho fatto del male. Innanzitutto ai miei familiari. Vorrei avere la possibilitร  di dimostrare ai mie figli, che non vedo da tre anni, che sono cambiato davvero”.

 

Reo confesso, Franco Bruzzese ha sempre asserito che la decisione presa dagli ‘italiani’ di uccidere Luca Bruni, non era stata da lui condivisa perchรฉ avrebbe potuto portare a conseguenze nefaste. Purtroppo perรฒ pare non avesse scelta. Salvare la vita di Bruni in quel momento avrebbe significato garantire per lui, in quanto se poi avesse collaborato con la giustizia come si vociferava, i fatti avrebbero fatto scatenare una guerra di mafia tra clan. Una faida con da un lato i fedelissimi della famiglia Bruni e dall’altro il gruppo federato degli ‘italiani’ con gli ‘zingari’. Ed in questo scenario, Bruzzese avrebbe potuto pagare con la propria vita il prezzo di aver difeso l’ultimo boss dei ‘Bella Bella’. A chiarire questo aspetto รจ stato anche Daniele Lamanna dopo il suo ‘pentimento’. Appena uscito dal carcere era stato contattato per tendere una trappola al suo amico. Avrebbe dovuto dar lui appuntamento al parco di Sant’Agostino e lรฌ appostato in un cespuglio una terza persona li avrebbe aspettati per uccidere Bruni. Anche lui pare abbia mostrato la propria contrarietร  all’agguato, ma con scarsi risultati. Era vincolato ad ubbidire alla scelta fatta da Patitucci e Bruzzese, se non avesse rispettato gli ordini, gli sarebbe spettata la stessa sorte del ‘collega tradito’.

 

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