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Nuovo appello di Corbelli: entrambi i genitori in carcere, tre figli soli
COSENZA – Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, da tre mesi si sta occupando del caso di una giovane mamma calabrese,
A. I. , che e’ in carcere a Castrovillari per aver abbandonato la propria abitazione in provincia di Cosenza, nella quale era costretta agli arresti domiciliari, per portare i tre figli a “trovare” il padre, detenuto presso il carcere di Catanzaro, che non vedevano da due anni. Proprio per questo allontanamento e’ stata riarrestata e riportata nella casa circondariale della citta’ del Pollino. I tre bambini sono rimasti praticamente da soli, con il nonno. Lo scorso anno, Corbelli, insieme ai legali della donna, era riuscito a far ottenere i domiciliari alla giovane mamma, condannata in primo grado e in attesa del processo di appello. Domiciliari revocati nel maggio scorso per il viaggio, non autorizzato, della donna a Catanzaro per far incontrare i suoi bambini con il loro papa’. Oggi questa donna e suo marito, N. C. , hanno scritto due diverse lettere a Corbelli, per denunciare il dramma dei loro tre bambini rimasti soli, la loro angoscia, l’ingiustizia che stanno vivendo e per chiedere di aiutarli. “La giovane coppia – dice Corbelli – ha tre bambini che sono rimasti da soli, senza l’affetto dei loro genitori, per una vicenda che ha dell’incredibile: la mamma che era ai domiciliari e’ stata infatti riarrestata perche’, violando l’obbligo dei domiciliari, aveva portato i tre bambini al carcere di Catanzaro a vedere il loro papa’ (che non vedevano da oltre due anni, dal giugno del 2011, e addirittura il piu’ piccolo non l’aveva mai visto dalla nascita). Da allora, dal mese di maggio di quest’anno, si trova di nuovo in carcere a Castrovillari. Oggi, afferma Corbelli, mi hanno scritto entrambi, l’uomo da Catanzaro per chiedermi di aiutarlo “a ottenere il suo trasferimento nella casa circondariale di Castrovillari per poter cosi’ incontrare almeno un’ora la settimana i suoi tre bambini, perche’ non mi viene concesso di poter abbracciare i miei figli”, mi scrive l’uomo, e la donna per “descrivermi tutta la sua angoscia, la sua disperazione, il suo calvario che rischia di portarla a farla finita e a togliersi la vita, per non soffrire piu’, questo e’ quello che mi scrive nella missiva”.



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