Calabria
Rapporto Legambiente su Ecomafie, Cosenza è la terza provincia per illeciti
Sono stati presentati i dati del Rapporto sui reati Ambientali di Legambiente, e Cosenza è terza a livello provinciale
RENDE – Il Sud ha il primato nel campo dei reati ambientali con il 44% del totale acrivibile a quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso: la Campania è la regione in cui si registra il maggior numero di illeciti ambientali (4.382 che rappresentano il 14,6% del totale nazionale), seguita dalla Sicilia (3.178), dalla Puglia (3.119) e dalla Calabria (2.809). Nello specifico si sono registrate 13.488 infrazioni, 13.413 denunce, 207 arresti e 3.699 sequestri. Sono alcuni dei dati contenuti all’interno del rapporto “Ecomafia 2018. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia”, a cura di Legambiente.
“In questa classifica – ha spiegato Anna Parretta del CeAG – Centro di Azione Giuridica della Calabria – e Cosenza detiene il terzo posto nella classifica provinciale, con ben 1074 reati ambientali accertati”. Dai dati emerge una forte pervasività delle ecomafie in tutti i settori dell’economia. Il business – secondo quanto contenuto nel rapporto – vale 14,1 miliardi di euro, con un aumento del 9,4% rispetto al 2016, dovuto soprattutto alla lievitazione nel ciclo dei rifiuti, nelle filiere agroalimentari e nel racket animale. Il settore dei rifiuti, infatti, è quello dove si concentra la percentuale più alta di illeciti, che sfiorano il 24% ( per un valore pari a 3,2 miliardi di euro).
“Quello che maggiormente ci preoccupa – ha spiegato Francesco Falcone, presidente Legambiente Calabria – è l’infiltrazione nelle istituzioni, e i recenti scioglimenti di Crucoli e Casabona lo dimostrano. Non sono gli ecocriminali che bussano alla porta della politica, ma è la mafia stessa che si fa istituzione, da questo punto di vista riteniamo che debba esserci una forte reazione della società civile. La repressione e il lavoro delle procure e delle forze dell’ordine non bastano. Gli ecocriminali non solo lucrano a danno dell’ambiente, ma soprattutto della salute dei cittadini”.
Alla presentazione del rapporto era presente anche il colonello Giorgio Maria Borrelli, comandante regionale Carabinieri Forestali. “Il rapporto ecomafie – ha detto Borrelli – rende una fotografia perfetta di quella che è la situazione. Osserviamo dei fenomeni nuovi, come i roghi di capannoni industriali contenti rifiuti, che riguarda il capitolo dello smaltimento illecito dei rifiuti, e noi cerchiamo in tutti i modi di prevenire ove possibile. Quello che registriamo positivamente è una sempre maggiore consapevolezza e attenzione dei cittadini che ci segnalano illeciti”.



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