Calabria
Covid in Calabria tra calo del Pil, ‘ndrangheta e mala sanità. Previsto “magro recupero”
È quanto emerge dal Rapporto Sud, supplemento del Sole 24 Ore. La nostra Regione resta fanalino di coda e la pandemia ha fatto emergere tutte le criticità del territorio
COSENZA – La “Calabria resta fanalino di coda e la pandemia ha fatto emergere tutte le criticità di questa regione”. È quanto emerge da Rapporto Sud, supplemento del Sole 24 Ore dedicato alle regioni del Mezzogiorno, in edicola domani e di cui è stata fornita un’anticipazione.
La Calabria tra ‘ndrangheta, mala sanità e calo del Pil
“Una terra – prosegue la nota – avviluppata nella rete della ‘ndrangheta come dimostrano ancora le ultime inchieste della magistratura che coinvolgono boss, imprenditori e politici”. “L’aula bunker – evidenzia il Rapporto Sud – costruita a Lamezia Terme per il maxi-processo alle ‘ndrine sembra essere diventata il simbolo di questa terra”. A ciò si aggiunga la crisi economica.
Secondo la Svimez il calo del Pil in Calabria causato dalla pandemia da Covid è stato dell’8,9% e si prevede un magro recupero dello 0,6 per cento. Secondo una stima negli ultimi dieci anni sono stati quasi 4.000 l’anno i laureati che hanno lasciato la Calabria per andare a lavorare in altre regioni soprattutto al Nord. Poi ci sono problemi strutturali.
Il primo, in tempi di pandemia, è quello che riguarda la sanità che è commissariata ormai da decenni: l’ultimo commissario, dopo le disavventure e le gaffe dei suoi predecessori, è il prefetto Guido Longo il quale ha sciolto il nodo del piano anti-Covid ma si trova alle prese con un disavanzo che si aggira sui 200 milioni”.
Unindustria Calabria “non demonizzare la regione”
“Ma dagli imprenditori – è scritto nella nota – arriva un appello a non demonizzare la regione, a trovare un nuovo modo per raccontare le eccellenze, le cose buone soprattutto per dare fiducia ai giovani. Lo dice il presidente della Piccola industria di Unindustria Calabria Daniele Diano che chiede interventi strutturali al governo: ‘Servono con urgenza l’alta velocità e la connessione a banda larga per evitare di essere tagliati fuori da tutto'”



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