Cosenza
Accusato di essere il mandante dell’omicidio Pezzulli, assolto Domenico Cicero
La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha assolto Domenico Cicero dall’accusa di essere stato mandante dell’omicidio di Carmine Pezzulli avvenuto a Cosenza nel 2002. La Procura aveva chiesto 30 anni
CATANZARO – La Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro ha assolto Domenico Cicero dall’accusa di essere stato mandante dell’omicidio di Carmine Pezzulli avvenuto a Cosenza nel 2002. Pezzulli, detto ‘il ragioniere’, venne ucciso il 22 luglio del 2002, mentre era a bordo della propria Fiat Panda, davanti a un distributore di benzina su viale Cosmai. I sicari lo freddarono a colpi di pistola, per poi dileguarsi a bordo di una motocicletta. L’omicidio maturò negli ambienti criminali di Cosenza. Pezzulli incassava il denaro le estorsioni, ma non lo versava nella ‘bacinella’ e avrebbe commesso l’errore di occultare 800 milioni di lire con i quali, secondo le testimonianze, avrebbe poi acquistato un terreno ed un automobile. Accertato lo ‘sgarro’, scattò la condanna a mano armata. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate all’epoca dal pm Pierpaolo Bruni, della DDA di Catanzaro, Domenico Cicero, ritenuto il boss dell’omonimo clan, sarebbe stato il mandante dell’omicidio di Pezzulli
Domenico Cicero venne condannato in primo e secondo grado nel 2014 a 30 anni di reclusione. I difensori, gli avvocati Francesco Chiaia e Alessandra La Valle, fecero ricorsero in Cassazione e ottennero l’annullamento della condanna. La 1^ sezione penale della Cassazione dispose la celebrazione di nuovo processo davanti ad altra composizione della Corte d’Assise di appello di Catanzaro. Nel 2016, in appello, venne celebrato il nuovo processo e Domenico Cicero venne assolto. Ma la procura generale di Catanzaro fece ricorso in cassazione ed ottenne l’annullamento della assoluzione dalla 5 sezione penale che ritenne necessario che la Corte d’Assise d’appello di Catanzaro provvedesse ad un ulteriore approfondimento probatorio. Nel 2019 si è aperto il nuovo processo in assise di appello presieduta dalla dott.ssa Gabriella Reillo, a latere dott.ssa Francesca Garofalo.
Sono state disposte le audizioni di due collaboratori di giustizia: Paternuostro Luigi e Calabrese Violetta Roberto. Ieri si è quindi discusso il processo e la Procura generale, nella persona della dott.ssa Sforza, dopo una lunga requisitoria ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per Cicero. Gli avvocati Francesco Chiaia e Alessandra La Valle hanno discusso in difesa di Cicero e depositato anche memoria evidenziando l’estraneità di Domenico Cicero dall’omicidio di Carmine Pezzulli. Al termine della camera di consiglio, accogliendo in pieno le richieste della difesa, la Corte di Assise d’appello ha assolto Domenico Cicero per non aver commesso il fatto.



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