Calabria
In Calabria attivi 110 roghi. Pronto a intervenire l’esercito
Lo annuncia il presidente della Regione Calabria Spirlì. Drammatica la situazione dal cosentino al reggino, i territori maggiormente colpiti dalle fiamme
CATANZARO – «La situazione relativa agli incendi continua a essere drammatica. Al momento, in tutta la Calabria risultano attivi ben 110 roghi». È quanto afferma il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì.
«Purtroppo – continua il presidente –, anche oggi registriamo una vittima degli incendi, stavolta a Grotteria, nel Reggino. Si tratta di M.Z., 77 anni, raggiunto dalle fiamme mentre cercava di mettere in salvo i suoi animali. A nome di tutta la Giunta, esprimo il più profondo cordoglio per questa dolorosa perdita, che fa salire a tre il computo delle vittime dall’inizio di questa gravissima emergenza. Ancora una volta, invito tutti i cittadini a usare il massimo delle prudenza e a non intraprendere azioni rischiose a danno delle propria incolumità. Sul campo abbiamo personale qualificato che sta facendo tutto il possibile per tutelare le persone e limitare i danni al nostro patrimonio boschivo regionale e alle proprietà private. In questo dramma c’è anche spazio per una notizia positiva: sono stati ritrovati i cinque boscaioli che risultavano dispersi nella zona di Bagaladi, in provincia di Reggio. L’ipotesi più probabile è che, in un primo tempo, abbiano perso l’orientamento a causa del fumo che avvolge l’area, per poi ritrovare in autonomia la strada per il ritorno».
«110 incendi interessano la regione»
«I 110 incendi che interessano la regione, secondo i dati forniti alle 16 di oggi da Calabria verde – spiega ancora Spirlì – sono così suddivisi: 34 nel Reggino, 31 nel Cosentino, 25 nel Catanzarese, 15 nel Vibonese e 5 nel Crotonese. I focolai più impegnativi sono quelli di San Luca, Mammola, Siano, Longobucco, Zagarise, Orsomarso e Tortora. Attualmente, risultano impegnati quattro canadair, più quattro elicotteri regionali e tre di Stato, più tutte le squadre con i mezzi di terra. La Prefettura di Reggio, inoltre, ha disposto un giro ricognitivo a San Luca per valutare possibili azioni di sbarramento del fronte del fuoco con i mezzi dell’esercito. Al centro operativo aereo del dipartimento di Protezione civile nazionale sono arrivate, complessivamente, 28 richieste di intervento per la flotta dello Stato, delle quali 8 solo dalla Calabria».
Carabinieri Forestali: «40 cause dietro roghi boschivi»
«Abbiamo mappato più di 40 cause alla base degli incendi boschivi: dalle ripuliture dei fondi, alle bruciature delle stoppe ai comportamenti dei piromani, che sono una percentuale residuale, al vandalismo. E’ capitato anche di giovani che hanno dato fuoco per vedere in azione la macchina dei soccorsi». A spiegarlo all’ANSA è il colonnello Marco di Fonzo, comandante del Nucleo Informativo Antincendio Boschivo del Comando Carabinieri Tutela Forestale. E in merito ai roghi divampati in Italia dice: «Dal nostro osservatorio si registra un aumento significativo, ma non estremo. Un terzo per numerosità e dimensione riguarda Sicilia e Sardegna. Molto esposte in questo periodo dell’anno la Calabria e la Puglia».



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