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Anche su Facebook si “lotta” per il teatro dell’Acquario

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Anche su Facebook si “lotta” per il teatro dell’Acquario

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COSENZA – Difesa ad oltranza della cultura Si moltiplicano i messaggi di solidarietà, il rischio chiusura del Teatro dell’Acquario non lascia indifferente nessuno.

Oltre agli annunci di mobilitazione e di raccolta firme, che stanno crescendo di ora in ora, si aggiungono anche i messaggi di solidarietà che vengono postati su Facebook. Tra i più affettuosi, ci sono quelli di Sergio Crocco, alias “Canaletta” e di Sergio Aquino. Il primo, sulla bacheca dle suo profilo personale, ha scritto: «Quando per conto della Terra di Piero andai a parlare con Antonello Antonante e gli altri responsabili Teatro Dell’Acquario per chiedere loro la possibilità di “darci” il teatro per una sera e partire con la meravigliosa avventura di Maniamuni in scena, non mi fecero nemmeno finire il discorso di richiesta e mi dissero: il 12 ottobre il teatro è vostro in modalità gratuita. Se adesso dimenticassi quel gesto e passerei indifferente davanti alle difficoltà del teatro dell’acquario, mi sentirei una carogna ingrata. Sono e siamo con voi e, soprattutto mi farò promotore domani stesso di qualche iniziativa di sostegno». Pochi minuti dopo, l’altro Sergio (Aquino) vedendo il post ha scritto: «Così come fa Sergio Crocco in un suo “stato”, vorrei anche io testimoniare l’estremo disponibilità di Antonello Antonante e del Teatro dell’Acquario nei confronti di chi ha fino ad oggi avuto bisogno di un luogo per riunirsi, per manifestare le proprie idee, per dibattere… Nel 1997 Alternativa Comunista sfidò le corazzate elettorali di Mancini e di Carratelli e, con le ristrette possibilità di una lista “fai da te” non supportata da alcun partito politico (non erano ancora maturi i tempi…) cercava disperatamente un luogo per l’apertura della sua campagna elettorale. Neppure a dirlo, ci fu messo a disposizione il Teatro (naturalmente gratis) e per me quella resta una esperienza indimenticabile di festa, recitazione, poesia e musica. Oggi quel luogo di cultura, confronto e dibattito culturale rischia la chiusura. Sarebbe una ulteriore ferita inferta alla nostra Città e non dobbiamo permetterlo. Non so come poter essere utile: ma sono a disposizione. Quel Teatro, da cosentino, me lo sento un poco anche mio».

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