Area Urbana
L’associazione “3X21: i sogni di Saveria” si presenta. Il valore di un cromosoma in più
L’associazione lavora per sottolineare il vantaggio di avere un cromosoma in più e la mission è di favorire una piena inclusione delle persone con sindrome di Down
COSENZA – Domani, 29 giugno, alle 17, il Chiostro di San Domenico ospiterà la presentazione delle attività dell’associazione “3×21: i sogni di Saveria”, realtà unica in Italia e sperimentazione pilota, poiché a promuovere la nascita dell’associazione e all’interno del team di lavoro operano due educatrici con un cromosoma in più: Linda e Stefania. Sono tra le poche laureate con sindrome di down, che hanno conseguito una laurea a ciclo completo in scienze dell’educazione e lo hanno fatto per realizzare un obiettivo: poter essere educatrici e lavorare con bambini e ragazzi.
D’altronde, chi meglio di loro potrebbe trasmettere quanto necessario per raggiungere una vita autonoma ed indipendente ad altri? Avere un cromosoma in più infatti, rappresenta un vantaggio e la mission è di contribuire ad una piena inclusione delle persone con sindrome di Down sia dal punto vista sociale che lavorativo, e al contempo, garantire un supporto adeguato anche a bambini con bisogni educativi speciali affinché a ciascuno sia data la possibilità di mostrare il proprio valore ed utilizzare i propri talenti.
Per questo offre percorsi di autonomia ed indipendenza e sostegno educativo anche attraverso lo strumento della peer education (educazione tra pari) e per farlo abbiamo creato un team strutturato, del quale fanno parte educatrici e tutte le figure professionali necessarie per la piena ed efficace realizzazione dei percorsi educativi.
Nel 2019 l’associazione “3X21: i sogni di Saveria” ha partecipato al bando “Fermenti” del Dipartimento per le politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e dopo un lungo percorso di progettazione e valutazione, si è piazzata al dodicesimo posto in tutta Italia nella graduatoria finale. Per questo oggi è in fase di realizzazione il progetto “3×21 Limitless (senza limiti)” che ha permesso di lavorare nei laboratori con i bambini, realizzando un sogno ed anche una piccola rivoluzione silenziosa, perché nel progetto insieme a Linda e Stefania lavorano altre donne, tutte giovani, del Sud. In sostanza la categoria con le minori possibilità di accedere al lavoro secondo le statistiche europee. “Pensiamo che in mezzo alle tante notizie drammatiche di questa fase storica – scrive l’associazione – sarebbe importante dare il giusto spazio anche a quanti provano quotidianamente a dimostrare che l’impossibile è solo un limite che ci poniamo da soli: noi ne siamo la prova”.



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