Calabria
Bronzi di Riace, i 50 anni dei guerrieri. Occhiuto “patrimonio della Calabria e dell’Italia”
A Roma la presentazione delle iniziative per celebrare il 50esimo anniversario del ritrovamento di queste straordinarie statue. Presenti i ministri Franceschini e Carfagna
ROMA – Simbolo del patrimonio culturale della Calabria e considerati tra i capolavori scultorei più significativi dell’arte greca, sono custoditi e ammirati ogni anno da migliaia di visitatori nel Museo nazionale di Reggio Calabria. I Bronzi di Riace festeggiano cinquant’anni dal loro ritrovamento. Era l’estate del 1972, quando un sub, durante un’immersione, si accorse della presenza delle statue di bronzo sul fondo del mar Ionio, nei pressi del comune di Riace Marina. Questa mattina, a Roma, si è tenuto un evento alla Camera dei deputati – con la partecipazione, tra gli altri, dei ministri Franceschini e Carfagna per presentare tutte le iniziative messe in campo per celebrare il 50esimo anniversario con un’importante vetrina nazionale. “Oggi festeggiamo i cinquant’anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace e l’auspicio è che questi festeggiamenti rappresentino un cambio di passo nella valorizzazione di questo straordinario attrattore culturale, non soltanto per la Calabria ma per tutto il Paese. Per questo sono particolarmente felice della presenza del ministro Franceschini e di tutte le istituzioni coinvolte“. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo, a Roma, alla conferenza stampa di presentazione delle iniziative in programma per la celebrazione del cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace”.
“Mostriamo quello che a volte il Paese non conosce”
“Oggi la Calabria – ha aggiunto Occhiuto – si presenta mostrando al Paese anche quello che a volte il Paese non conosce. Non è il caso dei Bronzi, perché sono conosciuti in tutto il mondo, ma questi due guerrieri dovrebbero essere il veicolo per far conoscere al resto del Paese tutte le altre opportunità , dal punto di vista culturale, che la Calabria offre. Appena insediatomi ho tenuto a modificare la struttura della Regione, cambiando Dipartimento della Cultura in Dipartimento degli Attrattori culturali, perché la cultura non deve essere solo sedimentazione della storia, ma deve saper essere anche un attrattore di sviluppo. E la Calabria – ha aggiunto – ha straordinari attrattori culturali di sviluppo. I Bronzi ne sono un esempio eccellente. La nostra Regione è spesso conosciuta soltanto per i suoi straordinari paesaggi, per la montagna, per il mare, per i borghi; il resto del Paese non sa, invece, quante ricchezze siano custodite in Calabria, che è la terra della Magna Graecia, la terra che custodisce la memoria di un uomo conosciuto da tutti, anche dai bambini, se non altro perché ha legato il suo nome a un famoso teorema: Pitagora.
Una terra ricca di opportunità che in questi 50 anni la stessa Calabria ha saputo forse poco valorizzare, e di cui anche il Paese si è accorto troppo poco. Per questo – ha concluso Occhiuto -sono felice che si riesca oggi, con l’autorevole presenza del ministro della Cultura, a presentare al Paese la ricchezza della Calabria. Da qui ripartiamo, con un cambio di passo, sommando alla nostra volontà e alla nostra determinazione la forza dirompente di due straordinari guerrieri come i Bronzi di Riaceâ€.



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